Funerale delle 3 donne morte
nel sottopasso di via Ciulli


Una cerimonia sobria, una partecipazione in larga parte commossa e in parte istituzionale, hanno attribuito un degno saluto alle tre donne di nazionalità cinese, morte all’inizio del mese nel sottopasso allagato di via Ciulli. Per la Diocesi è intervenuto il vicario generale monsignor Eligio Francioni.
Assente il sindaco, impegnato a Roma per chiedere un rafforzamento degli organici degli uffici giudiziari pratesi, hanno preso parte l’assessore regionale Allocca e l’ex assessore toscano Toschi, il vicesindaco Goffredo Borchi, l’assessore alla protezione civile Dante Mondanelli, il presidente della Provincia Lamberto Gestri, alcuni rappresentanti del gruppo consiliare del Pd in Comune e altre autorità.
La cerimonia si è svolta nel salone della Pubblica Assistenza “L’Avvenire”, in un tono per certi versi dimesso, assai distante, nel tempo e nei modi, dai momenti della tragedia.
Un estremo saluto, come lo ha definito il nipote di una delle vittime, che ha tenuto una breve orarazione.
Al rito, buddghista per due delle tre vittime, è stato concesso poco, vale a dire l’essenziale. Differente la cerimonia per un’altra delle donne, Jilian Wang, cristiana evangelica. A porgerle l’ultimo saluto un nutrito gruppo di fedeli cinesi della chiesa cristiana evangelica di Prato, guidati dal loro pastore. Hanno cantato i loro inni prima dell’inizio della cerimonia ufficiale.
Dal sindaco, assente per le ragioni citate, è giunto un telegramma, letto dal nipote delle vittime.
Presente anche la console Zhou Yung che ha espresso la sua fiducia nella giustizia italiana e in una rapida risoluzione dell’inchiesta.
Toccante il messaggio lasciato nel libro delle firme dall’assessore Dante Mondanelli, che ha firmato specificando il proprio ruolo istituzionale: “Sconfortati per non averle potuto salvare, sereni per avercela messa tutta. Con sincero dolore”.

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