12 Ottobre 2010

Un borgo di polemiche


Ecomostro o no, la costruzione del nuovo edificio che ospiterà il centro didattico polifunzionale del sistema museale etrusco di Carmignano prosegue, è a buon punto, ma ha già sollevato tante polemiche. Dove sorgerà il centro c’era la vecchia scuola, che è stata definitivamente abbattuta proprio per fare spazio alla nuova costruzione, che rispetto al vecchio edificio avrà maggior superficie e sarà alta circa 2 metri in più. La palazzina dovrebbe essere pronta per la prossima estate. Centro e museo sono stati finanziati in gran parte dalla Regione. Il progetto dell’edificio è dell’università di Firenze. Il sindaco Doriano Cirri e l’assessore ai lavori pubblici Elisa Drovandi gettano acqua sul fuoco, sostenedo che l’edificio non avrà impatto sulle bellezze artistiche e paesaggistiche circostanti. Non la pensano così molti abitanti di Artimino, per i quali la nuova costruzione è uno sfregio al borgo, alla pieve e alla vicina villa medicea. Tra i più fieri oppositori c’è il titolare dello storico ristorante Da Delfina, che ha informato il ministro Brunetta – suo ospite nel locale negli scorsi giorni – della situazione.

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13 anni fa

Mi piace ricordare quando risalendo l’Arrendevole, prima di arrivare ad Artimino ci fermavamo alla Chiesa di S. Leonardo,splendido gioiello dell’architettura Romanica, con la sua bellissima abside modellata con la pietra locale e quegli strani bassorilievi provenienti da opere etrusche o romane,ed inseriti nella facciata a testimoniare la continuità con il passato e con la storia. La Pieve è accompagnata da un filare di cipressi che ne sottolinea l’inserimento nel paesaggio,quel paesaggio che ci dava piacere osservare sotto l’elegante portico o seduti sull’erba presso l’abside,da dove si poteva ammirare lo scorrere dell’Arno in fondo alla valle. Da qui salivamo poi ad Artimino avendo come riferimento l’antica cinta muraria.Sulla sinistra c’era una piccola scuola,edificio insignificante,forse anche un po’ bruttino, l’aveva voluta,all’inizio degli anni ’60 la prima Amministrazione di Carmignano,dimensionandola ai bisogni reali del piccolo centro e dei suoi abitanti. Si può pensare che il progettista sia stato,come usava allora,il geometra o l’ingegnere del Comune,che forse intimidito dalla presenza della Pieve e magari consapevole dei propri limiti aveva quasi nascosto l’edificio scolastico,infatti la scuola sia per la sua altezza contenuta sia perché arretrata rispetto alla strada,non era visibile né andando verso Artimino né scendendo verso Camaioni.
Adesso la piccola scuola non c’è più: è stata demolita.Al suo posto sta sorgendo un orrendo mostro in cemento armato,alto tre piani. La sua arrogante sagoma,mortifica il profilo della Pieve di S. Leonardo da cui dista meno di 100 metri,ne offende l’elegante architettura ed impedisce la continuità visiva tra la Pieve ed il Borgo Medievale.
Dicono che l’Amministrazione Comunale ne voglia fare un faraonico centro didattico legato all’Archeologia,costo circa 670.000,00 euro.Ma era proprio necessario realizzare un edicio di 700 metri quadri ? E che cosa ospiterà realmente questa orrenda costruzione ? Forse non lo sanno neppure loro. Mi mostrano un progetto assurdo, con tanto di portalino a timpano post-moderno;tutte le stanze riportano la medesima dicitura “ spazio Polivalente “;quando si scrive così è evidente che non si ha alcuna idea precisa sull’effettiva destinazione.
Anche l’indicazione del Progettista è faraonica come l’edificio : Dipartimento di Progettazione Architettonica dell’Università di Firenze . Povera Facoltà di Architettura com’è caduta in basso , viene da chiedersi dove sia finito l’insegnamento della scuola fiorentina dei Michelucci,Ricci,
Savioli , Gamberini ecc. Una delle prime cose che si dovrebbe insegnare ai giovani Architetti è quella di interpretare il “genius loci” in modo che l’opera si inserisca perfettamente nel contesto.
Purtroppo in questo caso non solo è impossibile qualsiasi riferimento al “ genius”,ma risulta improbabile anche il richiamo alla semplice “intellighentia “; e saremo di fronte al paradosso che nessuno conosce il nome dell’Architetto della Pieve, ma tutti sapranno chi è l’autore di questo scempio.
Ora mi domando,com’è possibile che nel 2010, a fronte di tanti richiami e messaggi sulla salvaguardia del paesaggio e del nostro patrimonio architettonico,si possa progettare e costruire una cosa del genere? Chi ha rilasciato i vari permessi ha veramente valutato tutte le implicazioni ?
Possibile che la Soprintendenza non dica nulla ? E come mai non si mobilitano le Associazioni Ambientaliste, i Comitati, ed anche gli Architetti che dovrebbero in prima persona essere interessati alla tutela delle architetture di valore presenti sul territorio,ed ancora di più alla qualità delle nuove architetture ,come espressione della cultura contemporanea ?
Il sole sta tramontando ed i muri della Pieve di S. Leonardo prendono un dolce colore rosato,ed io me ne torno sconsolato in città facendo un’amara riflessione : Per deturpare il paesaggio e compromettere l’ambiente non è necessario essere speculatori edilizi o cammoristi, basta essere
presuntuosi e poco intelligenti.

Mark Potzi