Bimbo cinese di 11 mesi muore
dopo le dimissioni dall’ospedale


Un bambino cinese di 11 mesi è morto ieri sera a Prato poche ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale. Nella tarda mattinata, il piccolo era stato accompagnato dai genitori al pronto soccorso per dei problemi intestinali; era stato visitato da un pediatra e dimesso, viste le buoni condizioni cliniche, con la prescrizione di una terapia reidratante. Le indicazioni della posologia  sono state spiegate dai sanitari ad un un conoscente della coppia di genitori, che si è prestato a fare da mediatore linguistico.
Giunto a casa, poche ore dopo, il bambino ha cominciato a perdere conoscenza; la madre ha deciso di riportarlo a piedi in ospedale e una volta giunto al pronto soccorso, attorno alle 21,30, purtroppo il piccolo era già morto. Sul fatto, il sostituto procuratore della Procura di Prato Sergio Affronte ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo a casa dei genitori e hanno trovato, oltre alle medicine prescritte dai medici, alcuni farmaci cinesi illegali, che sono stati sequestrati. Domattina sul corpo del bambino, ad un esame esterno risultato privo di segni di violenza, sarà effettuata l’autopsia, che dovrà chiarire le cause della morte. Al momento restano aperte tutte le ipotesi: da un mix di farmaci, fra cui quelli cinesi, rivelatosi fatale; alla somministrazione sbagliata dei medicinali per problemi di comprensione linguistica; fino all’ipotesi, reputata credibile dai pediatri dell’ospedale, della cosiddetta “morte bianca”, di cui sono vittime durante il sonno, apparentemente senza motivo,  i bambini al di sotto di un anno di età.
Dolore e cordoglio sono stati espressi dalla Asl di Prato alla famiglia e all’intera comunità cinese. “L’evento – si legge in una nota – rafforza la volontà della direzione dell’Azienda Sanitaria di Prato di intensificare gli interventi di informazione e di educazione per aumentare la consapevolezza dei genitori sul fenomeno delle morti in culla, e di dare indicazioni su alcuni comportamenti consigliati nella prevenzione della sindrome”.

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