12 Aprile 2011

Confcommercio: “Niente shopping serale nei
giovedì di luglio senza il contributo del Comune”


Il tradizionale shopping serale nei giovedì di luglio rischia di saltare se non arriveranno “adeguati finanziamenti” da parte del Comune di Prato. Lo fa sapere Confcommercio che punta il dito contro i tagli ai contributi per le manifestazioni previsti dal bilancio comunale. L’associazione dei commercianti attende di sapere se l’Amministrazione confermerà gli 80 mila euro stanziati lo scorso anno per “I giovedì di luglio”, altrimenti la manifestazione non avrà luogo. La liberalizzazione delle aperture domenicali è stata accolta con favore da Confcommercio Prato, però non basta. Anche perché, causa mancati adeguamenti al costo del denaro e tagli ai contributi per manifestazioni, «il Giovedì del Cittadino nel mese di luglio non potrà essere realizzato». L’esperienza dello scorso anno, scrive il direttore di Confcommercio Gianluca Niccolai, «ha sancito l’esigenza di una scelta. Non riteniamo di sufficiente qualità ciò che possiamo mettere in campo con pochissime risorse. La serata di shopping ha ancora un futuro solo se verranno rifinanziati, e adeguati, i fondi necessari per una manifestazione degna per la nostra città. C’è l’occasione di rifondare la manifestazione? Noi ci speriamo».
Ma non è tutto. Stamani Confcommercio ha consegnato al protocollo del Comune un documento sul centro storico indirizzato al sindaco Roberto Cenni. L’associazione di via Roncioni chiede, fra le altre cose, la riduzione della Tia, l’ eliminazione della Ztl, l’introduzione dei varchi elettronici, la sosta gratis la prima ora.                    
Ztl e Apu – L’eliminazione della Ztl, con contestuale allargamento della Ztc (zona traffico controllato), per l’Unione commercianti «porterebbe benefici al centro». Sicuramente «occorre ridurla , riaprendo al traffico  quelle vie e piazze che sono state soggette a desertificazione commerciale»..
L’Area pedonale urbana (Apu) «dovrà però essere effettiva, e non come oggi costantemente attraversata da auto». L’Unione chiede «varchi elettronici (telecamere) per il controllo degli accessi», con «divieto di parcheggio e di attraversamento in orario di apertura dei negozi». Il controllo dei varchi elettronici dovrebbe essere suddiviso in due fasce orarie: una diurna con accesso vietato a tutti e due finestre per il carico e lo scarico; una serale «con lo spegnimento dei varchi dalle ore 20,30 (ad esempio) alle 24.00».

Parcheggi – Parcheggi gratuiti per la prima ora di sosta. Il provvedimento «consentirebbe di agevolare ed incentivare chi si reca in centro per acquisti, senza facilitare soste prolungate». Per l’immediato «serve una messa in sicurezza, tramite maggiori controlli all’accesso, del parcheggio del Serraglio».
L’Unione chiede anche parcheggi nelle zone sud e ovest (nelle vicinanze di  via S. Trinità e Porta Pistoiese), da realizzare su aree dismesse, o come a Lucca in piccole piazze su strutture rialzate in metallo. Per incrementare i parcheggi, Confcommercio Prato propone di «sfruttare tutti gli spazi disponibili, anche sacrificando alcune aiuole comunali o giardini (lungo le mura, o, provvisoriamente, in S. Orsola)».
Inoltre per i parcheggi esistenti sarebbero da modificare i permessi «per dare possibilità di sosta a tutti. Anche le piazze all’interno dell’Apu potrebbero accogliere la sosta delle auto nella sola fascia notturna». L’Unione ipotizza inoltre «di ampliare e realizzare nuove aree da destinare al parcheggio esclusivo di moto e biciclette».

Uffici –  «La politica di decentramento degli uffici verso la periferia ha svuotato il centro di quasi tutte le strutture pubbliche, con conseguente trasferimento di grandissima parte degli uffici delle professioni attinenti (commercialisti, avvocati, notai ecc)». è scritto nel testo di Niccolai, che aggiunge: «Chiediamo un impegno particolare da parte dell’Amministrazione Comunale nel riportare alcuni uffici in centro, per quanto di sua competenza (Sori, Essegiemme, Asm), e di farsi promotrice presso gli altri enti (Aci, giudice di pace ecc…)».

Incentivi fiscali – La proposta è di introdurre incentivi fiscali per le attività commerciali nel centro storico. La riduzione del Cosap (canone per il suolo pubblico), dice l’Unione commercianti, «ha portato risultati», ma occorre anche «una riduzione della Tia per le attività commerciali del centro storico».

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