Mons. Simoni: «Dio è morto
per tutti. Anche per i Musulmani, gli Ebrei, i pagani»


«Affidiamo alla Tua Salvezza, Signore, tutti coloro che sono morti travolti dal mare mentre cercavano di scappare dalla guerra e dalla fame. I loro corpi sono destinati ad essere sbranati dai pesci grandi. Tu, Signore, li conosci tutti. Per te, Signore, nessuno è straniero». È uno dei passi significativi della preghiera che il Vescovo mons. Gastone Simoni ha recitato al termine della Messa celebrata stasera in cattedrale in suffragio di tutti i profughi naufraghi nel mediterraneo.

Arrivato solo al termine della celebrazione, per un ritardo su alcuni impegni precedenti, il Vescovo prima di recitare la preghiera si è soffermato sul senso di questa celebrazione nella Quinta domenica di Quaresima: «Vogliamo pregare e raccomandare al Signore le persone travolte – ha detto – dalla pazzia e dagli sbagli delal miseria e della guerra». Di fronte alle immagini «che non avremmo voluto vedere», il primo dovere dei cristiani è quello di pregare. «Dio – ha detto ancora il presule – è morto per tutti. Anche per i musulmani, anche per i pagani, anche per gli Ebrei. Anzi, in primo luogo proprio per gli Ebrei».

La celebrazione eucaristica, a cui hanno preso parte il presidente della Provincia Lamberto Gestri, l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Prato Giorgio Silli e il capogruppo Pd in Consiglio Comunale Massimo Carlesi, è stata presieduta da mons. Santino Brunetti, Vicario episcopale per gli immigrati.

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