Aumentano gli stranieri a Prato. Ma l’Idv denuncia
i fondi carenti destinati allo sportello
di intermediazione culturale


La popolazione straniera a Prato cresce, nell’ultimo anno sono 2.092 gli immigrati  in più rispetto all’anno scorso iscritti all’anagrafe pratese. Una crescita costante che al 31 marzo 2011 ha portato a  29.085 gli stranieri regolari residenti nella nostra città, il 15% sul totale della popolazione.
Circa mille in più i soli cinesi, che ovviamente guidano la classifica delle presenze straniere a Prato, anche se un po’ tutte le comunità presenti hanno fatto registrare degli incrementi.
Ed è anche su questi numeri che l’Italia dei valori ha innestato la polemica legata allo sportello di ascolto e mediazione dei conflitti interculturali.
“In una città come Prato, dove un cittadino su sei è extracomunitario, è lodevole che il Servizio immigrazione e Pari opportunità del Comune di Prato abbia deciso di portare avanti l’esperienza voluta dal centrosinistra dello Sportello di ascolto e mediazione dei conflitti interculturali – dice il responsabile della culltura dell’Idv Toscana Pasquale Petrella – Il Comune ha deciso di promuovere una indagine ricognitiva per affidare il servizio.
Quando però si va a leggere la cifra stanziata per chi vincerà l’appalto della durata di un anno, allora ci si rende conto di quanto siamo lontani dal voler raggiungere quell’obiettivo. La cifra stanziata è di diecimila euro e gli offerenti, per potersi aggiudicare il servizio, devono giocare al ribasso. Le domande vanno presentate entro il 30 maggio e potranno presentarle solo “coloro che hanno capacità organizzativa adeguata alla gestione e coordinamento delle attività dello sportello – si legge nel bando – desumibili da precedenti esperienze in conduzione di interventi di questo tipo o similari negli ultimi tre anni. Capacità di mettere a disposizione figure professionali in possesso di adeguata qualificazione in campo delle mediazioni dei conflitti interculturali, che abbiano rapporti di collaborazione con enti pubblici e/o privati sui temi della mediazione dei conflitti”. Insomma si chiede professionalità, esperienza e capacità di altissimo livello in cambio di spiccioli. Dicendola alla buona: si vuole la moglie ubriaca e la botte piena” conclude Petrella.
L’assessore all’Integrazione Giorgio Silli dal canto suo ritiene che la crescita della popolazione straniera sia fisiologica e non rappresenti un problema e sottolinea che 10mila eurom per lo sportello sono più che sufficienti.

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