7 Maggio 2011

Una colluttazione fra marito e moglie prima dell’omicidio-suicidio


Una colluttazione prima dell’omicidio-suicidio. E’ l’ipotesi al vaglio degli inquirenti all’indomani della tragedia di via Firenze, dove all’interno di una palazzina Giuseppe Milazzo, operaio tessile, ha ucciso a coltellate la moglie Desire Zumia, impiegata, ha chiamato i carabinieri e si è suicidato con lo stesso coltello da cucina utilizzato per l’uxoricidio. Ad aprire ai soccorritori è stata la figlia della coppia, una bambina di 4 anni che non avrebbe assistito alla scena e che adesso è stata affidata ai nonni, giunti dalla Sicilia, assieme all’altra figlia di Desire, una ragazza di 16 anni, studentessa del Copernico, avuta da una precedente relazione. Il pubblico ministero ha affidato al dottor Begliomini l’incarico dell’autopsia sui due corpi, che sarà effettuata fra domani e lunedi. Gli esami autoptici dovranno chiarire le cause delle due morti e l’esatta dinamica dei fatti. Una prima analisi ha permesso di riscontrare diverse ferite causate da una lama su entrambi i corpi. Ciascun corpo avrebbe più lesioni e per questo non si esclude che ci possa esser stata una colluttazione.
I due coniugi erano sposati da un anno, ma alcuni elementi raccolti dagli inquirenti nella casa fanno pensare ad un’imminente separazione. Ultimamente, come hanno confermato i vicini di casa, i litigi fra marito e moglie erano frequenti.
Tutti gli elementi raccolti dai carabinieri portano a confermare l’omicidio-suicidio: la porta dell’abitazione era chiusa dall’interno, ed è da escludere la presenza di altre persone dentro la casa, a parte quella, straziante, della figlia di 4 anni.

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