16 Giugno 2011

Domenica 19 giugno in Duomo la presentazione
della scultura in ferro di Artioli Tavani


È un inno all’amore di Dio che si manifesta attraverso il rapporto tra l’uomo e la natura. Una delle trasposizioni più riuscite di questa lode al Signore è il Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi e proprio al «giullare di Dio» e al suo messaggio di fratellanza è dedicata l’opera di Mario Artioli Taviani.

L’artista fiorentino, da anni residente a Usella in Valbisenzio, ha realizzato su commissione una struttura in ferro lavorato, larga 3 metri e alta 2,4, che avvolge una vetrata con l’immagine di San Francesco. L’opera, che appartiene alla collezione privata di Mara Balli, viene presentata al pubblico domenica 19 giugno nel duomo di Prato, al termine della messa festiva delle 10,30.

«La committente, appartenente all’ordine francescano secolare – racconta Tavani – ha trovato dall’antiquario pratese “Casa e Chiesa” una vetrata ottocentesca proveniente da una chiesa di Lucca, raffigura il Santo e alcune colombe in volo. A me hanno chiesto non solo di risistemare l’opera ma di aggiungervene un’altra di mia creazione».

Nasce così «Per un Cantico delle creature». Tavani è scultore del ferro che riesce a forgiare in modo da far comunicare al freddo materiale stati d’animo e sentimenti. Così sopra la luminosa vetrata c’è ora un volo di farfalle e i lati, contornati da tralci di vite, sono retti da due libellule antropomorfe. Le due ninfe danzano, indossando pattini a rotelle sopra foglie dalle quali escono volti umani che cantano la gloria di Dio.

Un’allegoria che intende esaltare l’armonia del creato. «Il volo delle farfalle che significa speranza – aggiunge Tavani – si intreccia con quello delle colombe della vetrata e dunque con la pace. Questa unione dà vita all’amore».

L’opera, prima di essere trasferita nell’abitazione privata della  committente, sarà visibile nella cattedrale di Prato per tutta la giornata di domenica prossima. Al termine della celebrazione festiva delle 10,30, la scultura sarà benedetta alla presenza dell’artista, di Mara Balli e di alcuni membri della famiglia francescana secolare.

A seguire, la critica e storica dell’arte Lucia Fiaschi, che ha curato le note di una elegante brochure, avrà il compito di presentare e spiegare l’opera.

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