17 Novembre 2011

Iolo, famiglia intossicata da monossido di carbonio. Pompieri trovano un nido nella canna fumaria della caldaia


Un’intera famiglia composta da sei persone, tra le quali quattro bambini (due maschi e due femmine), di età compresa fra i 5 e i 10 anni, è rimasta intossicata dal monossido di carbonio. I sei sono stati portati d’urgenza al pronto soccorso, e per fortuna non sono in pericolo di vita. Il padre, 45 anni, è stato trattenuto in osservazione al Misericordia e Dolce. La madre e i quattro bambini sono stati invece trasferiti a Careggi, per il trattamento in camera iperbarica, e poi riportati in ospedale a Prato per essere ricoverati. I quattro piccoli sono nel reparto di Pediatria e stanno tuttosommato bene. La madre, invece, aveva assorbito una quantità maggiore di monossido e così domani sarà nuovamente trasferita a Careggi per una seconda seduta nella camera iperbarica. Pur essendo più grave dei congiunti non è, comunque, in pericolo di vita.
La famiglia era arrivata in ospedale intorno alle 10.10 dopo essere stata soccorsa dal personale della Misericordia di Poggio a Caiano, intervenuta con il medico. All’inizio i genitori hanno dato la colpa a qualcosa che potevano aver mangiato la sera precedente e che già nel corso della notte aveva provocato attacchi di vomito. La situazione è poi precipitata stamani, quando addirittura una delle figlie ha perso conoscenza. Una volta arrivati in ospedale è stato chiaro quello che era successo, da imputare al monossido di carbonio e non ad un’intossicazione di origine alimentare. Nella casa di via Gherardacci, proprio accanto alla chiesa di San’Andrea a Iolo, sono stati mandati così anche i vigili del fuoco, che hanno rilevato concentrazioni anomale di monossido di carbonio nelle due camere da letto. I pompieri hanno rimosso un nido di uccelli presente nella canna fumaria della caldaia, che potrebbe aver provocato le esalazioni. A bruciare ossigeno e saturare di monossido i locali, avrebbe poi contribuito uno scaldino in terracotta, che era stato riempito di brace per riscaldare le stanze durante la notte.

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