29 Novembre 2011

Progetto del Comune per la formazione alla legalità e sicurezza sul lavoro per le aziende cinesi


E’ imponente il gruppo di lavoro che l’assessorato alle politiche di Integrazione ha messo in piedi grazie a un finanziamento del Ministero dell’Interno con i fondi FEI (Fondi Europei per l‘Integrazione). Il governo ha infatti risposto ad una precisa necessità formativa per le comunità migranti e soprattutto per coloro che fanno impresa. Il progetto, battezzato come IES, Immigrazione ed Economia Sostenibile, intende promuovere l’integrazione delle imprese straniere, ed in particolare di quelle cinesi del territorio, attraverso percorsi di formazione, interazione e di sensibilizzazione sui temi della legalità, della sicurezza e della normativa sul lavoro. Di fatto per il progetto presentato dal Comune di Prato come capofila, che vede fra coinvolti CNA, Confartigianato, Provincia di Prato, PIN-Polo Universitario e Prato Futura, è stato richiesto anche l’importante sostegno della Camera di Commercio. Alla prima riunione operativa sono stati invitati a partecipare Prefettura, Questura e Sindacati. “Dopo un profondo ed indispensabile lavoro di squadra della giunta Cenni per il ripristino della legalità – ha dichiarato l’assessore Giorgio Silli -, lavoro che dovrà continuare nel tempo, è iniziata la fase 2 con la benedizione del Ministero dell’Interno. Una fase indispensabile per rendere formazione ed integrazione assolutamente complementari alla repressione di quelle aziende non rispettano le norme”. Dopo numerosi progetti per l’integrazione sociale e delle seconde generazioni questo è il primo vero passo verso l’integrazione del distretto parallelo che vedrà alla fine del percorso, fra le altre cose, la possibilità di effettuare controlli riguardo alle normative di sicurezza sul lavoro. “E’ una grande scommessa nella quale crediamo molto – sottolinea Silli -. Qualora i nostri collaboratori cinesi non riuscissero a procacciare imprese disponibili a questo progetto, chiederò al sindaco Cenni di inviare una lettera all’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma ed al Ministro dell’Interno dichiarando l’impossibilità di lavorare con questa comunità e bonificando indietro la cifra finanziata”. Di seguito la sintesi del progetto di formazione per imprenditori e lavoratori stranieri, nello specifico cinesi.

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