30 Dicembre 2011

False regolarizzazioni con la sanatoria, la polizia denuncia due italiani e tre cinesi


Un permesso di soggiorno

Due italiani e tre cinesi sono stati denunciati dai poliziotti della Squadra espulsioni della questura di Prato al termine di una complessa indagine che ha permesso di ricostruire una serie di gravi irregolarità nelle pratiche di sanatoria per l’emersione dalla clandestinità. Le accuse contestate a vario titolo alle sei persone vanno dalla truffa aggravata ai danni dello Stato alla falsità ideologica fino allo sfruttamento della manodopera clandestina. Le indagini non sono ancora chiuse e si allargheranno anche alle verifiche in uno studio di commercialisti non appena questo riaprirà dopo le feste natalizie.
Le indagini hanno preso le mosse dopo che la Polfer di Roma ha trovato un italiano di 45 anni in possesso dei documenti per il rilascio del permesso di soggiorno di due cittadini cinesi. Questi ultimi hanno ammesso di aver pagato 500 euro all’italiano per poter rientrare nella sanatoria pur non avendone i requisiti. Altri mille euro li hanno invece dati ad un secondo italiano, un catanese di 37 anni, sempre per avere un aiuto nel falsificare la documentazione. Uno dei due cinesi, poi, nonostante fosse ancora clandestino, è risultato lavorare in un ristorante di via Filzi, con la conseguente denuncia a carico del titolare del ristorante.

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