8 Gennaio 2014

L’appoggio al Cenni-bis non è scontato: il Tea Party lancia le primarie di centrodestra


“Anche il centro destra deve ritrovare unità e compattezza. Lo strumento giusto, in vista delle prossime elezioni amministrative, sono le primarie di coalizione. I tempi sono ormai maturi”. Di fronte alla titubanza del sindaco Cenni su una sua eventuale ricandidatura è il movimento del Tea Party a provare una fuga in avanti per “stanare” il primo cittadino e, soprattutto, per dotare di uno strumento democratico e più vicino al popolo degli elettori anche tutti i partiti e i movimenti civici che si sentono alternativi al centro sinistra. “Dobbiamo iniziare a muoverci in vista delle prossime amministrative, ma per adesso regna l’incertezza: si è perso per strada quell’entusiasmo che si respirava nel 2009 – commenta Leonardo Soldi, coordinatore pratese del Tea Party – le primarie, se organizzate seriamente, sono uno strumento in grado di ricompattare e rimettere al tempo stesso in discussione tutti gli attuali schieramenti. Siamo contrari a qualsiasi candidato imposto dall’alto, anche perché nessun partito adesso ha la forza necessaria all’interno della coalizione”. Insomma l’invito a Cenni è chiaro: si confronti con altri eventuali candidati e abbandoni l’immobilismo degli ultimi mesi. “Le primarie di coalizione potrebbero essere uno strumento importante anche a favore di una eventuale ricandidatura di Cenni – precisa Cosimo Zecchi, dirigente regionale del movimento – Di sicuro serviranno a fare chiarezza sia sul suo programma, sia sulle proposte alternative e sulle intenzioni di chi, per adesso, non ha fatto altro se non contestare. Con le primarie si gioca a carte scoperte”. Il Tea Party però non ha in mente un suo candidato: la filosofia di base, con i 5 punti programmatici del pledge economico, rimane a disposizione di chiunque decida di aderire e di inserirli nel suo programma, da presentare poi come candidato alle primarie di coalizione. Solo e solamente se, nella peggiore delle ipotesi, le primarie non dovessero venire accolte con favore dagli altri partiti del centrodestra, allora potrebbe spuntare fuori un nome nuovo e alternativo: “In quel caso potremmo anche pensare di sostenere una lista alternativa e un candidato nuovo, magari stilando un programma che oltre ai 5 famosi pilastri economici preveda altri punti cardine a 360° – conclude il rappresentante nazionale, David Mazzarelli – sarebbe la prima volta in Italia che il tea party in pratica compone una lista e un programma, scendendo in campo direttamente”.

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