23 Settembre 2014

Disoccupazione giovanile al 32%, a Prato un progetto sperimentale della Commissione europea


L’obiettivo è sperimentare un modello d’intervento per migliorare le opportunità di accesso al mercato del lavoro o per riavviare percorsi formativi o educativi, i destinatari sono i cosiddetti NEET (Not in education, employment or training), giovani di età compresa tra i 18 ed i 25 anni che non sono occupati, non studiano né stanno facendo formazione in ambito extra-scolastico o universitario.
Il progetto, che si chiama “Establishing a partnership to set up a Youth Guarantee scheme in Tuscany”, approvato nel 2013 e finanziato con 205 mila euro complessivi dalla Commissione Europea, è attivo a Prato, Livorno (con particolare attenzione al territorio di Piombino) e Massa e Carrara, tre Province toscane caratterizzate da una situazione di “crisi industriale complessa” e da un’elevata incidenza della disoccupazione giovanile. Si tratta in soldoni di un partenariato, con il coinvolgimento dei centri per l’impiego, per predisporre uno schema di garanzia per i giovani in Toscana, di cui la Regione Toscana, che ha già al suo attivo gli interventi per l’occupazione di Giovanisì, è capofila.
Presentato ufficialmente nel luglio scorso a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, il progetto di sperimentazione si concentra sui territori toscani che registrano un tasso di disoccupazione giovanile al di sopra della medie Ue (22,7%). Livorno infatti si attesta sul 34%, Massa sul 26% e Prato arriva al 32%.

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