21 Settembre 2014

Via alla stagione venatoria, ma i cacciatori sono sempre di meno: Prato fanalino di coda in Toscana


La prima domenica di apertura della caccia è risultata fiacca nella provincia di Prato. Nessun verbale da parte delle guardie ittico-venatorie volontarie dell’Italcaccia, che registrano un netto calo di presenze. “Tavola, Iolo, il Coderino, zone abitualmente battute dai cacciatori, risultavano, questa mattina, sorprendentemente silenziose”, riporta il comandante della sezione Pratese Andrea De Luca.
I tesserini rilasciati nello scorso anno in tutta la Regione sono stati 85.005. In netto calo rispetto agli anni precedenti. Firenze è la provincia che sparerà di più. Seguono Arezzo e Pisa. Prato è il fanalino di coda con soltanto 3.172 doppiette. Pisa. Un segno della crisi e forse anche dell’appeal inferiore della caccia tra i giovani.

I costi per esercitare l’attività venatoria si aggirano intorno ai 300 euro (tra tasse di concessione governativa, regionale, assicurazione, scelta degli Ambiti Territoriali di Caccia)  che salgono a seconda delle opzioni aggiuntive che possono essere scelte. Per esempio: sulla Tassa di concessione regionale, ci sono tre opzioni: fucile ad un colpo, con falchi ed arco 38 euro (rilascio ed annuale); fucile a due colpi 53 euro (rilascio ed annuale); fucile a più di due colpi 67 euro (rilascio ed annuale). Per chi decide di svolgere l’attività venatoria da appostamento fisso si deve pagare un ulteriore importo pari a 56 euro.

Ecco l’elenco dettagliato del calendario venatorio toscano.
Dal 21 settembre al 31 dicembre 2014 la caccia è consentita alle specie: coniglio selvatico, merlo, quaglia, tortora (Streptopelia turtur) e fagiano. Nelle Aziende faunistico venatorie, nella aziende agrituristico-venatorie e in specifici distretti individuati all’interno degli ATC, le Province possono autorizzare il prelievo del fagiano nel mese di gennaio 2014 in presenza di specifici piani di prelievo;

dal 21 settembre al 30 novembre 2014 la caccia è consentita alle specie: starna e pernice rossa. Le Province possono determinare limitazioni relative ad aree e periodi di caccia. Tali limitazioni non si applicano nelle aziende faunistico venatorie nelle quali la Provincia abbia approvato specifici piani di prelievo;

dal 1 ottobre al 31 dicembre 2014 la caccia è consentita alla specie allodola; dal 21 settembre all’8 dicembre 2014 è consentita la caccia alla specie lepre comune; dal 21 settembre al 31 ottobre 2014 è consentita la caccia alla specie combattente; dal 1 ottobre 2014 al 19 gennaio 2015 la caccia è consentita alla specie beccaccia;

dal 1 ottobre 2014 al 31 gennaio 2015 la caccia è consentita alle seguenti specie: cesena e tordo sassello;

dal 1 novembre 2014 al 31 gennaio 2015 la caccia è consentita alla specie moretta;

dal 21 settembre 2014 al 31 gennaio 2015 la caccia è consentita alle seguenti specie: tordo bottaccio, alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, colombaccio, cornacchia grigia, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, gazza, germano reale, ghiandaia, marzaiola, mestolone, moriglione, pavoncella, porciglione e volpe.

Per la caccia al cinghiale periodi e giorni variano da provincia a provincia. Inoltre, sempre le Province definiscono le eventuali zonizzazioni del prelievo ed eventuali disposizioni di dettaglio per l’organizzazione del prelievo a livello locale. Per alcune specie vengono inoltre fissati dei limiti di prelievo prudenziali: allodola, 100 capi per cacciatore; codone, quaglia, tortora e pavoncella 25 capi per specie e per cacciatore; beccaccia e moretta, 20 capi per cacciatore.

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alfio
alfio
9 anni fa

Al Coderino, a meno che uno non voglia andare a caccia tra le case e i vivai…

uomolota
uomolota
9 anni fa

ottima notizia, la caccia è una crudeltà e ancora più crudele è acconsentire tale sport se così si può chiamare.

Il pratesaccio
Il pratesaccio
9 anni fa

Sono d’accordo con uomo.