29 Ottobre 2014

Sei imprenditori cinesi aderiscono al Patto per il lavoro sicuro: “Il problema sono i capannoni che ci vengono affittati in cattivo stato”


Patto per il lavoro sicuro, presentate le prime sei adesioni da parte di imprenditori cinesi. Nell’ambito del Piano straordinario di controlli delle imprese dell’area di Prato, Empoli e Pistoia, avviato dalla Regione Toscana nel settembre scorso è previsto il “Patto per il lavoro sicuro” tra Istituzioni e Imprese per stimolare e favorire l’emersione e la regolarizzazione delle aziende sotto tutti i profili a partire da quello relativo alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nel pomeriggio di ieri alla presenza del direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL 4, dottor Aldo Fedi, degli operatori della unità funzionale Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro ed del funzionario di CNA Leonardo Angeletti sono state raccolte le prime sei adesioni al Patto. Aderire al Patto significa agire concretamente per rispettare gli impegni e le regole indicate, non è prevista scadenza e la validità è estesa a tutte le tipologie di impresa a prescindere dal Paese di origine del titolare.
A ciascun imprenditore è stato consegnato un attestato ed una copia delle “Linee di indirizzo per la Valutazione dei Rischi nelle Confezioni e Pronto Moda”, che sono state illustrate focalizzando le principali criticità: luoghi di lavoro e promiscuità con gli ambienti di vita, impianti elettrici e bombole del gas. Dopo la presentazione del Patto, nel corso della discussione sono emerse problematiche relative allo stato in cui spesso vengono affittati i capannoni e la difficoltà per gli affittuari di effettuare a proprie spese gli interventi per la rimessa a norma. Alcuni imprenditori per risolvere i problemi strutturali degli edifici sono orientati a traslocare in capannoni dotati di tutti i requisiti necessari.

“L’adesione al Patto – commenta Aldo Fedi – sarà un’occasione per stimolare interventi di adeguamento e di trasparenza anche da parte dei proprietari (per lo meno di alcuni) oltre che di presa di coscienza delle norme che devono essere seguite da parte dei datori di lavoro per poter correttamente gestire un’impresa. Si tratta di un processo difficile e che richiederà tempo, ma che alla fine potrà produrre risultati concreti.”

Subscribe
Notificami
guest
4 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
zanzara
zanzara
9 anni fa

non penso che nessuno sia obbligato a prendere in affitto un capannone il quale non sia a norma…..visto anche la quantità di immobili sfitti e liberi!!!

Stefano
Stefano
9 anni fa

Perché se i capannoni fossero a norma un li farebbero i dormitori dentro??? Ma vai via!!!

Michela
Michela
9 anni fa

Se nn sn in regola i capannoni xkè li prendono…nessuno gli punta una pistola contro….cmq Anke se fossero in regola ci fanno Anke dormitori…ma fatemi il piacere!!!! Qsta mi pare tanto di barzelletta ah ah

Riccardo
Riccardo
9 anni fa

Che grande successo ha avuto questa iniziativa Le imprese cinesi sono alcune migliaia solo sei che hanno aderito non mi sembrano tante