Centro storico, il 37% dei residenti è straniero. Don Stancari: “Proporzione eccessiva. Le istituzioni lavorino per trovare un equilibrio tra identità e apertura” VIDEO


In centro storico il 37% dei residenti è rappresentato da cittadini stranieri. Una percentuale eccessiva secondo Mons. Carlo Stancari, Vicario episcopale per le attività pastorali della Diocesi di Prato, nonché parrocco di Santa Maria delle Carceri. “Dobbiamo prendere atto che una situazione del genere esaspera e crea conflitto” ha affermato Mons. Stancari a margine del settimanale di attualità di Tv Prato “Parliamoci chiaro”, questa settimana dedicato al tema delle unioni civili. Nella parte finale della trasmissione, parlando di vivibilità della città e del centro storico da parte delle famiglie e non solo, Mons. Stancari ha sottolineato l’eccessiva proporzione di cittadini extracomunitari che risiedono all’interno delle mura antiche. “Non abbiamo più un’identità che dialoga, ma ci troviamo di fronte ad un’amalgama che è difficile da mettere insieme” ha affermato Mons. Stancari, auspicando che tutte le istituzioni, in primis quelle civili ma anche la chiesa, lavorino assieme per garantire allo stesso tempo identità e accoglienza, sicurezza e vivibilità del centro storico. Una scommessa non certo facile ma che richiama tutti ad un impegno comune. Alla trasmissione, curata e condotta da Giancarlo Gisonni, sono intervenute anche le consigliere comunali Cristina Sanzò (Pd) e Rita Pieri (Forza Italia).

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sandro ciardi
sandro ciardi
9 anni fa

Concordo con don stancari.

venanzio de rienzo
venanzio de rienzo
9 anni fa

Perfettamente d’accordo con Mons. Stancari !! Agiiungerei che manca quello che una volta era il controllo del territorio sia per una diffusa conoscenza interpersonale che per un controllo vero e proprio delle forze dell’ordine . La dimensione ” provinciale” aiutava il vivere comune con tutte le sue tradizioni e riti. Oggi è tutto ” globalizzato ” ed anonimo .Lungo sarebbe il parlarne !! Come un convoglio si muove alla velocità media del veicolo più lento così una comunità si caratterizza con il minimo comune denominatore. Quindi amalgama e non identità . Consumismo,individualismo etc non creano identità ma piuttosto un amalgama disomogeneo.

pisolo
pisolo
9 anni fa

Io non sono d’accordo con Don Stancari, perchè egli cita un modello ideale per il quale si dovrebbe lavorare, ma in concreto non dice quali scelte le autorita’ civili dovrebbero fare e quali quelle religiose per far si che l’accoglienza non venga negata e per permettere ai cittadini pratesi di non essere al contempo travolti nella loro identita’. E’ come se dicessi: bisognerebbe che i cittadini fossero piu’ onesti. Chi potrebbe dissentire da questo auspicio? Ma se non dico quali scelte secondo me vanno in questa direzione, la mia affermazione rimane un desiderio ideale. E’ cosi nel caso dell’accoglienza e dell’identita’: chi puo’ esserre contrario a che vengano salvaguardate entrambe? Ma se io faccio delle scelte in un senso finisco per penalizzare un obiettivo( accoglienza) se ne faccio altre in un altro senso finisco per penalizzarne un altro (identita’ ). E’ vero che nell’ottica cristiana quello che conta è la buona volonta’ e che le soluzioni preconfezionate non esitono, ma che bisogna arrivarci con l’animo volto al bene, tuttavia la concretezza del problema e la necessita’ di soluzioni imminenti e non relegate ad un futuro che non sappiamo quando sara’ non ci consente di fare discorsi generici ed a mio avviso si facciano delle scelte e si promuova l’accoglienza indiscriminata se si parte dal presupposto cristiano che tutti siamo figli di Dio, se questo presupposto pio’ andar bene in moltissimi casi ma non in tutti, lo si dica chiaramente e ci si adoperi perchè vengano promulgate leggi che limitino l’accesso ai non italiani nel centro storico, perchè dire che bisogna ricercare un equilibrio tra accoglienza ed identita’ allo stato attuale delle cose è come non dire niente. Non me ne voglia don Stancari, per il mio dissenso, che nulla ha a che vedere con il rispetto e la stima per il suo ruolo sacerdotale.

il pratesaccio
il pratesaccio
9 anni fa

Infatti il centro per me non esiste più, sembra d’essere a bombay o nei paesi musulmani, quindi la fontana del papero la lascio a quelli che portano il turbante è pregano sul tappeto, adios centro di prato.

agostino
agostino
9 anni fa

Perché fuori dal centro son pochi?

Sapone
Sapone
9 anni fa

@ pratesaccio ti sei identificato da solo scegliendo il tuo nick, per fortuna esistono ancora Pratesi che non la pensano come te..