14 Marzo 2015

I pratesi di Latronico in Comune per ricordare le loro origini


Prato e Latronico. Due realtà che all’apparenza non hanno niente in comune, separate da moltissimi chilometri di strada. Se non fosse che proprio da questo comune della Basilicata sono stati moltissimi gli immigrati che negli anni ’70 sono arrivati in città per cercare lavoro. Proprio stamattina il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, e quello di Latronico, Fausto De Maria si sono dati appuntamento nel salone comunale, riunendo  il maggior numero possibile di discendenti degli immigrati dal Sud Italia. L’occasione è stata propizia per premiare il più anziano cittadino originario di Latronico ma residente da anni a Prato, che ha raggiunto l’invidiabile traguardo di 95 anni, e i primi due lucani che hanno messo piede in città. Nel corso della mattinata, fra foto, abbracci e strette di mano, è emersa anche la curiosa storia di Rolando Nannicini, pratese doc, confinato proprio a Latronico durante il ventennio per le sue idee antifasciste. Nannicini, una volta rientrato in patria, molto colpito dalla accoglienza e dalla gentilezza della città di Latronico, decise di assumere nella sua azienda due lavoratori originari proprio di quel Comune della Basilicata. Da qui iniziò poi la migrazione di massa, che ha portato moltissime famiglie della Basilicata a stabilirsi in Toscana. Il sindaco lucano, alla fine dell’incontro, ha invitato una rappresentanza della giunta pratese il prossimo 1 settembre ai festeggiamenti del santo patrono. Invito ricambiato da Biffoni, di fronte a quasi cento persone, tutte originarie di Latronico.

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