27 Aprile 2015

Bancarotta Stefan: dopo l’arresto e il tentativo di suicidio Giuseppe Videtta compare davanti al giudice


Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giuseppe Videtta, il patron di Stefan finito agli arresti domiciliari assieme alla figlia Stefania, nell’inchiesta della Procura di Prato sul fallimento della società, sotto il peso di 150 milioni di debiti, violazioni previdenziali e tributarie per 33 milioni. Dopo l’arresto, per i reati di bancarotta fraudolenta e frode fiscale, Giuseppe Videtta aveva tentato il suicidio ingerendo barbiturici. E’ stato per questo ricoverato all’ospedale di Pistoia, ma appena fuori pericolo, ha firmato per le dimissioni volontarie e stamani è comparso davanti al gip Silvia Isidori.

“Non sono in grado di valutare se può partecipare coscientemente ad atti processuali – riferisce l’avvocato difensore Alberto Russo -. Non ho ancora un riscontro medico, mercoledi ci sarà una visita specialistica. Esigenze difensive mi impongono di valutare questo aspetto”.
Nel frattempo, il gip ha consentito che Giuseppe Videtta, il quale vive da solo e in passato aveva già manifestato intenti autolesionistici, possa ricevere le visite dei familiari.

Resta ai domiciliari anche Stefania Videtta, per il quale il giudice per le indagini preliminari ha confermato la misura cautelare. L’avvocato Russo presenterà ricorso al Tribunale del riesame: “Lei non c’entra nulla in questa vicenda: Stefania non ha partecipato agli atti di gestione dell’azienda e non possono esserle imputati il concorso morale, materiale né la connivenza. Non può confessare quello che non ha fatto e ha interesse che il dibattimento sia veloce e spedito”. L’inchiesta della Guardia di Finanza sul crac dell’ex catena di negozi low cost vede indagati altri 2 imprenditori e sei professionisti, componenti del collegio sindacale.

Nella foto di archivio, una protesta delle lavoratrici davanti alla sede di Stefan in via delle Fonti.

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