“Se un contatto ci deve essere con la famiglia di chi ha ucciso mio fratello lo posso accettare, ma non perdono e non condanno. Guardo i fatti e formulo un giudizio: un conto è cercare di mantenere l’ordine ed evitare furti, un altro è scagliarsi con l’automobile a tutta velocità contro una persona che scappa a piedi e avrebbe potuto essere chiunque, anche un semplice cliente della paninoteca preso dal panico”. Così parla Mario Sacco, fratello di Vito, il 48enne pratese (nella foto) investito sabato mattina da una guardia giurata poco dopo aver commesso, assieme a due complici, una rapina ad un chiosco in via Toscana gestito da cittadini cinesi, uno dei quali è stato ferito gravemente alla testa con una martellata.
Sacco, noto alle forze dell’ordine, era tornato libero da qualche mese, dopo aver trascorso due anni ai domiciliari per un’altra rapina ad una farmacia. L’investitore, che è scappato ed è stato individuato dalla polizia dopo alcune ore, è adesso agli arresti domiciliari per omicidio colposo e omissione di soccorso; mercoledi sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.
Tramite la stampa, ieri, la famiglia Sacco ha lanciato un appello per raccogliere i soldi necessari al funerale. “Di dieci fratelli siamo rimasti in sei, di cui due separati e uno convivente – spiega Mario Sacco -. In tre viviamo assieme a nostra madre nella casa popolare di San Giusto, grazie alla sua pensione. Ha 87 anni, vari problemi di salute e adesso è in ospedale. Il lavoro non si trova e non è facile andare avanti in queste condizioni”.
In tanti, amici e vicini di casa di San Giusto, hanno deciso di aiutare la famiglia Sacco con un’offerta. Lo ha fatto anche Pasquale Leonardo, l’ortopedico che aveva raccolto le firme per candidarsi alle elezioni regionali ed è stato poi escluso dalla segreteria regionale del Pd, dopo aver ricevuto minacce anonime.
Leonardo ha visto l’appello su facebook e ha deciso di destinare i soldi, circa mille euro, preventivati per le spese dei volantini elettorali alla famiglia Sacco, per i funerali di Vito. A rendere nota la donazione è stata un’amica di famiglia che ha voluto ringraziare pubblicamente per l’offerta.
“E’ stato un gesto spontaneo e questa risonanza mi sembra eccessiva – dice Pasquale Leonardo -. Ho letto l’appello di questo signore disperato, poco dopo che mi hanno contattato per restituirmi i soldi della campagna elettorale. Si può discutere tutto e c’è chi mi ha criticato, ma credo che di fronte ad una morte e a una situazione di difficoltà fosse doveroso fare qualcosa. Mi dispiace che una persona possa morire così e che da un disastro come quello della rapina, se ne sia scatenato un altro e si sia moltiplicato il carico di dolore e di sofferenza”.
D.Z.
E al cinese grave in ospedale preso a martellate in testa chi ci pensa. Quando c’è un evento luttuoso é sempre bene mantenere un certo rispetto, tuttavia se non rapinava non gli sarebbe accaduto
sono d’accordo con mara, se non rapinava non sarebbe successo niente
farei la colletta per la guardia e invece si aiuta i rapinatori…
ognuno paghi i propri errori: il rapinatore e la guardia. Poi nessuno merita di morire per mano di un altro uomo.
@uomolota.
Invece di dire “farei una colletta per la guardia”, fattene promotore.
Nessuno ti impedisce di proporre un aiuto per lui.
Per la morte di una persona bisogna avere sempre il massimo rispetto però se vai a rapinare certi eventi li devi mettere in conto. non sei certo un santo.
sentite condoglianze alla famiglia.