Si andrà a processo per la gara del gas: il gup Silvia Isidori ha disposto il rinvio a giudizio dei vertici di Estra e Consiag, accusati a vario titolo di turbativa d’asta e abuso di posizione dominante nella vicenda legata al bando indetto dal Comune di Prato nel 2010, sotto la giunta Cenni, e chiusa sul piano amministrativo, dopo un lungo braccio di ferro legale, soltanto un paio di mesi fa con la sentenza del Consiglio di Stato che ha affidato il servizio a Toscana Energia la quale ha già versato nelle casse del Comune 18 milioni di euro.
Dopo diverse sedute in udienza preliminare, il giudice ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Antonio Sangermano e Lorenzo Gestri. Si terrà dunque il processo a carico degli indagati: Paolo Abati, direttore generale di Estra, Luciano Baggiani, amministratore unico di Consiag, Paolo Quercioli, rappresentante legale di EstraReti, e altri due dirigenti del gruppo: Cesare Calistri e Alessandro Puccetti.
“Confidavamo nel proscioglimento – commenta l’avvocato Alberto Rocca, legale di Paolo Abati -. Adesso si affronterà il processo e vedremo se le vostre voci saranno ascoltate. Cercheremo di far capire che queste persone hanno agito rispettando la legge con azioni a tutela delle aziende che amministrano”.
Le difese dovranno in qualche modo smontare anche le censure che sono giunte in passato dall’Autorità Antitrust.
Nella propria difesa, Paolo Abati aveva motivato la scelta di non fornire al Comune di Prato le informazioni tecniche necessarie a procedere con la gara unica per l’assegnazione della distribuzione del gas, con la volontà di tutelare l’interesse degli altri comuni soci di Consiag, amministrati dal centrosinistra, e salvaguardare l’interconnessione delle reti, considerata come un patrimonio da tutelare. Una ricostruzione che era stata ritenuta insufficiente sul piano del diritto dai magistrati inquirenti. In sostanza i vertici delle partecipate sono accusati di aver ingaggiato una battaglia politica che esula dai loro compiti e di aver con questa finalità forzato la norma, arrogando a sé la tutela dell’interesse pubblico, che spetta soltanto alle amministrazioni elette dai cittadini. Il processo si aprirà il 18 ottobre.
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