28 Maggio 2015

Rossi querela Milone per diffamazione, l’ex assessore: “Faremo lo stesso per le sue frasi sui trogloditi”


Il presidente della Regione Enrico Rossi ha querelato per diffamazione Aldo Milone, nel marzo 2014, quando era assessore alla sicurezza del Comune di Prato. A rendere nota la notizia è lo stesso Milone, che lo scorso mese è stato convocato in Tribunale per la prima udienza.
Il consigliere di Prato Libera e Sicura, candidato al consiglio Regionale per Liste civiche con Giorgia Meloni-F.lli d’Italia, contesta la decisione del governatore uscente di adire le vie legali e di farsi rappresentare dall’avvocatura generale della Regione Toscana. La querela per diffamazione si riferisce ad alcune dichiarazioni di Milone a seguito dell’incendio alla Teresa, moda in cui persero la vita sette operai cinesi. Secondo l’ex assessore si è trattato di una semplice “battuta salace” nell’ambito di una normale dialettica politica, che vedeva contrapposti Comune e Regione sulla gestione del fenomeno migratorio e la possibilità di realizzare dormitori in locali vicino ai capannoni cinesi.
Enrico Rossi ha ritenuta lesa la sua immagine di presidente della Regione e ha querelato Milone, il cui avvocato Manuele Ciappi ha presentato opposizione per trasferire il procedimento dinanzi al giudice di Pace. Milone si dice pronto, dopo le elezioni, a raccogliere le firme tra coloro che si sono sentiti diffamati da Enrico Rossi il quale nel difendere il nuovo ospedale, ha definito trogloditi coloro che rimpiangono il vecchio. Di seguito l’intervento integrale di Milone sulla vicenda:
“Ma quanto è distante la sinistra di oggi da quella delle sue origini? È così lontana che possiamo ben dire che ormai gli assetti politici si siano completamente capovolti. Un tempo la sinistra si contrapponeva ai potentati economici e politici per tutelare i diritti dei più deboli a lavorare, ad essere adeguatamente retribuiti e a poter far sentire la propria voce; oggi, invece, la sinistra ha realizzato un sistema di acquisizione e di gestione del potere che non ammette oppositori: lo si vede in grande, per quel che succede in Parlamento e lo si vede in piccolo nel nostro territorio. Ne è un piccolo ma significativo esempio il paradosso della vicenda che mi vede contrapposto al governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi. Il fatto è semplice: nel dicembre del 2013, dopo che il governatore aveva iniziato ad intervenire con una certa frequenza sul tema dell’immigrazione cinese a Prato, risultando evidentemente contradditorie le sue poco informate ed altalenanti affermazioni, lo criticai con una battuta sicuramente salace, ma certamente fisiologica nel contesto di un dibattito politico, quantomeno se svolto su basi paritarie. Non la ripeto perché non vorrei che mi ri-querelasse, perché lui questo fece, mi querelò per diffamazione a mezzo stampa e – caso assolutamente eccezionale in Italia – con una querela presentata nel marzo del 2014, mi sono ritrovato in Tribunale nell’aprile del 2015: giustizia lampo per il governatore! Spero che lo sia per tutti. Pur trattandosi di un profilo di contrapposizione politica in cui era coinvolta la sua persona e non l’Ente Regione, all’udienza dell’aprile scorso si è presentato a suo nome, per costituirsi parte civile e chiedere i danni, un avvocato dell’Avvocatura Generale della Regione Toscana: ma se ci fosse pure stato un danno, mica lo avrebbe subito la Regione. E se dovessi essere condannato a pagare una multa, chi dovrei risarcire la Regione o il Presidente Rossi? Viceversa, quando il governatore intervenne nel dibattito relativo al nuovo Ospedale di Prato, ai politici pratesi dell’Amministrazione in corso – tra i quali c’ero anch’io – che lo criticavano, replicò che “i trogloditi stanno nelle caverne”: eppure, nessuno dei politici offesi lo querelò e nessun Avvocato del Comune gli chiese i danni e forse abbiamo fatto male nel non quererarlo, visto che la settimana scorsa il Presidente Rossi ha di nuovo definito i pratesi “trogloditi” perchè hanno osato contestare il mal funzionamento del nuovo Ospedale S.Stefano. Che vorrà dire? Forse che nelle liste civiche e nel centrodestra  ci sono persone più liberali e meno preoccupate di conservare e di usare il potere di quanto non lo siano quelle del centrosinistra?”

Aldo Milone
capogruppo Pls e candidato al consiglio Regionale con la lista “Liste civiche con Giorgia Meloni-F.lli d’Italia”

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Pisolo
Pisolo
8 anni fa

Per una volta sono d’accordo in pieno con Milone

Prato68
Prato68
8 anni fa

Pieno appoggio a Milone questa volta!!

Vecchio pratese
Vecchio pratese
8 anni fa

Bravo Milone!

apolitico
apolitico
8 anni fa

Perchè il sindaco non si sente offeso e non dice nessuna parola in merito?

uomolota
uomolota
8 anni fa

con tutto quello che guadagna rossi,vuole spillare anche i soldi a milone? quanto avrei caro che perdesse le elezioni!

balu
balu
8 anni fa

Chi di denuncia ferisce di denuncia perisce!