27 Maggio 2016

Il Parlamento Europeo dice sì all’etichettatura di origine: si aprono le porte anche al “Cardato Docg”


“Fornire informazioni pertinenti sui prodotti destinati alla vendita al dettaglio, in particolare l’indicazione del paese di origine, fondamentale per tutelare i consumatori e rafforzare la lotta alla contraffazione”: è questo uno dei passaggi della risoluzione approvata ieri dal Parlamento Europeo che apre la porta all’introduzione di un’etichettatura di origine obbligatoria sui prodotti. Una decisione che chiude un confronto che va avanti da anni, con la contrapposizione tra i paesi del Nord Europa e i paesi manifatturieri come l’Italia.
“Adesso il made in è davvero molto vicino” commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato. “In questi anni, insieme al sistema camerale, ci siamo impegnati per quella che secondo noi è una battaglia di civiltà: permettere ai consumatori di conoscere l’origine di quello che acquistano, rendendoli liberi di fare le proprie valutazioni”.
Nella risoluzione approvata c’è anche un altro passaggio di interesse per il distretto. La Camera di Commercio di Prato aveva partecipato a diverse iniziative per permettere il riconoscimento dell’indicazioni geografica anche per prodotti non agricoli: l’idea era quella di avere un “Cardato Docg”, un marchio che lo rendesse unico e riconoscibile. La risoluzione apre anche questa possibilità, sottolineando la necessità di “introdurre un sistema europeo unico di protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti non agricoli nell’UE”.
“Adesso dovremo impegnarci per seguire da vicino gli sviluppi di queste due risoluzioni, dando il nostro contributo affinchè la legislazione che verrà approvata sia in linea con le esigenze delle imprese – aggiunge Giusti – La manifattura è un valore importante per la crescita dei territori, finalmente anche l’Europa se ne sta accorgendo. Finalmente le aziende del distretto potranno verdersi riconosciuto il proprio valore presso i consumatori, l’etichettatura corretta e trasparente è l’unica strada per raggiungere questo obiettivo”.

Ecco i passaggi delle risoluzione interessati:

– rinnova il proprio appello per una rapida adozione, da parte del Consiglio, del pacchetto relativo alla sicurezza dei prodotti e alla vigilanza del mercato e invita la Commissione ad assumere pienamente il proprio ruolo nel contribuire a trovare una soluzione in materia; sottolinea l’importanza di fornire informazioni pertinenti sui prodotti destinati alla vendita al dettaglio, in particolare l’indicazione del paese di origine, fondamentale per tutelare i consumatori e rafforzare la lotta alla contraffazione

– invita la Commissione a presentare senza indugio una proposta legislativa per introdurre un sistema europeo unico di protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti non agricoli nell’UE, come già richiesto dal Parlamento, con l’obiettivo di creare un sistema unico europeo, ponendo così fine a una situazione inadeguata ed estremamente frammentata in Europa offrendo molteplici effetti positivi ai cittadini, ai consumatori, ai produttori e all’insieme del tessuto economico e sociale europeo; sottolinea che tale strumento offrirebbe la possibilità di rendere esplicito il valore aggiunto di numerose produzioni locali, con evidenti benefici per i produttori, per il territorio e per la consapevolezza del consumatore.

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