2 Maggio 2016

Scuole materne, i genitori scendono in piazza


Una manifestazione sotto le finestre del palazzo comunale, in occasione della seduta del prossimo consiglio, e una petizione per chiedere a sindaco e giunta di rinunciare all’esternalizzazione del personale educativo in servizio presso le strutture scolastiche frequentate dai loro figli per l’anno scolastico 2016/2017I genitori dei bambini che frequentano le scuole dell’infanzia di Fontanelle e Figline e l’asilo nido di Tavola scendono in piazza e passano alla fase due della protesta, iniziata con scuole e rispettive frazioni tappezzate di striscioni, proseguita con incontri con gli assessori Ciambellotti e Squittieri, e culminata adesso nella petizione e manifestazione in piazza sotto le finestre del consiglio comunale. “Saremo in piazza prima della seduta di giovedì 5 maggio, giorno del prossimo consiglio – spiega una delle mamme – verrà presentato anche un question time della consigliera Garnier in merito alla questione”. I genitori, nel testo della petizione, propongono alternative a quanto prospettato dall’amministrazione, che ha predisposto, per quelle strutture, l’appalto della gestione a cooperative esterne invece che alle maestre assunte dal Comune. I genitori citano quindi l’ultima legge di stabilita’ a cui ricorrere per di garantire che il personale educativo necessario, pari a 18 unita’, rimanga comunale, anche attraverso la sottoscrizione di contratti a termine a favore di personale con anzianità di servizio inferiore a 36 mesi, evitando di assumere dipendenti in altri settori che non toccano un servizio essenziale come quello scolastico. Tra le paure dei genitori per quanto riguarda l’esternalizzazione del servizio educativo, ci sono i frequenti ricambi tra i nuovi educatori degli asili, a scapito della stabilita’ formativa da garantire ai bambini e alle famiglie; l’utilizzo di personale sottoposto a condizioni economiche e lavorative inferiori a quelle del personale comunale e a contratti precari, con evidenti ripercussioni negative sui bambini; inevitabile aggravio economico per le famiglie che, informate di questa scelta soltanto dopo la scadenza del termine per le iscrizioni scolastiche, verranno indotte a ricorrere a soluzioni privatistiche del servizio educativo da sempre appannaggio del settore pubblico. “Per questi motivi – si legge ancora nella petizione – chiediamo all’amministrazione comunale di non procedere all’annunciata esternalizzazione, cosi’ tutelando la scuola come servizio pubblico, garantendo la continuità educativo-didattica, la sicurezza dei bambini e la serenità delle famiglie”.

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