Aeroporto Peretola, si discutono i ricorsi al Tar: a settembre la sentenza sulla nuova pista


Si avvicina l’ora dei responsi sull’ampliamento dello scalo di Peretola. Se Toscana Aeroporti attende il pronunciamento del Ministero dell’Ambiente sulla procedura di Valutazione di impatto ambientale iniziata nel marzo 2015, nei giorni scorsi al Tar della Toscana si è tenuta l’ultima udienza di merito sui ricorsi contro la variante al Pit della Regione, lo strumento urbanistico che nel luglio 2014 ha dato il via al progetto per la costruzione della nuova pista.
I giudici amministrativi hanno ascoltato le ragioni dei tre ricorrenti: gli avvocati Mauro e Guido Giovannelli, per conto dei Comitati e di alcuni politici di vari schieramenti, tra cui gli ex sindaci Mattei e Cenni; ma anche i legali di Nuove iniziative toscane (Nit), e quelli di Enac. La società del gruppo Unipol è proprietaria dell’area di Castello, su cui – per effetto della nuova pista – verrebbero a decadere i progetti immobiliari. Enac, sostenitrice dell’opera, si è invece opposta all’atto della Regione, contestando la lunghezza della pista: la variante al Pit indicava 2000 metri, anziché i 2400 ritenuti necessari per motivi di sicurezza dall’Ente nazionale aviazione civile.
La sentenza del Tar, chiamato ad esprimere un giudizio sulle migliaia di pagine di documentazione prodotte dalle parti, dovrebbe arrivare a settembre. Se il ricorso dei Comitati dovesse essere accolto, il progetto di ampliamento di Peretola subirebbe un brusco stop.

Durante la discussione, Toscana Aeroporti e la stessa Regione Toscana hanno sottolineato le mitigazioni ambientali introdotte per compensare le emissioni inquinanti che deriveranno dall’aumento del traffico aereo: i 7 mila ettari di verde distribuiti nel cosiddetto parco della piana, ma anche la riduzione dei limiti di velocità con la terza corsia dell’autostrada e la nuova linea tramviaria fino allo scalo di Peretola e per Campi Bisenzio. Misure ritenute assolutamente insufficienti dagli avvocati dei Comitati che hanno prodotto documenti e studi anche da parte dell’Università di Firenze, destinata a subire pesanti ripercussioni al polo di Sesto Fiorentino. E proprio dal comune della piana potrebbero arrivare altri ostacoli alla realizzazione dell’opera: il neosindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi si è già rivolto al Tar contro la costruzione dell’inceneritore di Case Passerini e annuncia battaglia anche contro l’ampliamento di Peretola.

La nuova pista, parallela-convergente rispetto all’autostrada, è descritta da Enac e Toscana aeroporti come monodirezionale: Prato sarebbe sorvolata da tutti i voli, sia quelli in atterraggio, sia quelli in fase di decollo. Secondo le previsioni dei consulenti dei Comitati, tuttavia, non sarebbero pochi i voli che per motivi metereologici costringerebbero ad utilizzare la pista anche dal lato opposto, con sorvoli su Firenze, le cui conseguenze in termini di impatto acustico e ambientale non sarebbero state esaminate a fondo. Insufficienti, secondo i Comitati, anche le garanzie sul nuovo assetto idraulico legato allo spostamento del Fosso Reale e quelle sulle aree naturalistiche con gravi ripercussioni ipotizzate sulle aree umide della Piana, come l’oasi di Focognano.

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Duilio
Duilio
7 anni fa

Non esiste alcuna possibilità di fare “mitigazioni ambientali”! Questo aeroporto ce lo faranno digerire e basta!! Se ne strafregano di quanto sostenuto da fonti universitarie, scientifiche, qualificate, eccetera… Sono modi scellerati di amministrare (parolona) questi territori.