16 Luglio 2016

Frasi razziste contro la vedova di Fermo e offese alla presidente Boldrini: poliziotto pratese indagato per i suoi post su Facebook


Offese e insulti razzisti nei confronti della vedova di Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano ucciso a Fermo, e nei confronti della presidente della Camera Laura Boldrini. Frasi ingiuriose e violente scritte su Facebook sotto falso nome, per le quali è indagato un poliziotto in servizio alla Questura di Prato. L’uomo, che già da qualche tempo è in malattia, avrebbe scritto i due post incriminati usando un profilo con un nome di fantasia, che tuttavia è facilmente riconducibile alla sua persona vista la presenza di varie foto che lo ritraggono.
L’inchiesta della Procura di Prato procede per istigazione all’odio razziale e qualora la presidente della Camera Laura Boldrini dovesse presentare querela, anche per diffamazione. A segnalare i post deliranti alla Questura, nei giorni scorsi, è stato con ogni probabilità qualche amico su Facebook del poliziotto.
L’indagato, che in passato ha lavorato alla Questura di Firenze ed è sotto processo per falso, sarà sentito nelle prossime ore dagli inquirenti. “Da un punto di vista morale ci sono delitti più gravi di altri e queste frasi sono inqualificabili” afferma il procuratore capo Giuseppe Nicolosi che ha affidato le indagini alla squadra mobile.
I post sono stati rimossi e adesso le indagini dovranno accertare che sia stato proprio l’agente a scrivere quelle parole, ed escludere l’ipotesi che ci sia stato un furto d’identità e che una terza persona si sia “impossessata” del profilo in suo danno.
Oltre che rispondere da un punto di vista penale, il poliziotto rischia anche sanzioni disciplinari, a cominciare dalla sospensione dal servizio.

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