Era stato allontanato da casa della madre e dai luoghi frequentati dalla donna a seguito di una denuncia, per lesioni personali aggravate, ai danni della povera anziana. Ma, senza timori, nel primo pomeriggio di sabato si è presentato nuovamente alla porta dell’abitazione – nel quartiere sud-ovest di Prato -, provando a forzare l’ingresso e infrangendo le misure precautelari. E’ stato arrestato in flagrante (nonostante il tentativo di fuga) e si trova adesso in carcere, il 36enne pratese per il quale si era mobilitata, nei giorni scorsi, la polizia, intervenuta su segnalazione dei vicini per una lite accesa tra madre e figlio. La donna, una pratese di 78 anni, aveva in quell’occasione ripercorso il triste elenco degli episodi precedenti: schiaffi, percosse, discussioni. Visto il comportamento aggressivo dell’uomo, dovuto anche ad una dipendenza da droga e al ripetersi dei maltrattamenti in famiglia, iniziati nel 2015, il 36enne è stato appunto arrestato.
E sempre per violenza in ambito familiare, è intervenuta la polizia nella giornata di ieri, in una casa nella parte sud-ovest della città. Anche in questo caso è andata in scena un’accesa discussione, stavolta tra padre e figlio. Stando alla ricostruzione del fatto, il giovane – 22 anni – avrebbe difeso la madre, percossa dal coniuge. Esasperato dai maltrattamenti ripetuti e dai soprusi nei confronti della moglie e dei figli, il ragazzo avrebbe colpito con violenza il genitore usando un tubo e provocandogli la frattura del braccio. Il capo-famiglia, un uomo di 49 anni cittadino marocchino, è stato denunciato per violenza familiare mentre il figlio per lesioni personali aggravate nei confronti del padre. La reazione eccessiva non può essere classificata, infatti, come legittima difesa.
