15 Luglio 2016

Muratore morto dopo la caduta dal tetto: si indaga anche sull’omissione di soccorso


Ha fatto un volo di oltre 5 metri precipitando dal lucernario di un magazzino ed è morto otto ore dopo all’ospedale di Prato. Vittima dell’incidente sul lavoro, avvenuto ieri pomeriggio attorno alle 15 in via Adamo Papi a Cafaggio, è un muratore di 65 anni di nazionalità marocchina. L’uomo ha riportato fratture multiple alle costole e alle vertebre, ma numerosi sono i punti oscuri della vicenda. I soccorsi non sono stati chiamati subito: qualcuno, probabilmente il datore di lavoro – un artigiano edile italiano – ha portato il ferito fuori dalla fabbrica, accompagnandolo in via Roma verso l’abitazione dell’uomo. L’operaio si è accasciato a terra e chi ha chiamato il 118 ha parlato di un malore, al punto che i sanitari si sono attivati per un’ipoglicemia. Soltanto all’arrivo al pronto soccorso gli esami hanno accertato la presenza di fratture compatibili con una caduta dall’alto. L’incidente è avvenuto al civico 25 di via Adamo Papi, di proprietà di un’immobiliare pratese, concesso in affitto ad un’azienda di taglio tessuti, a conduzione italiana, la Depa.
I tecnici di prevenzione della Asl stanno cercando di ricostruire sia i profili legati all’infortunio e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, sia quelli connessi ad una possibile omissione di soccorso. Secondo i primi elementi acquisiti dagli inquirenti, è stata una ditta edile pratese, nella quale il muratore aveva lavorato in passato, a incaricarlo di eseguire una riparazione sul tetto, contenente delle onduline in eternit. Alla Asl non è pervenuta nessuna notifica per la presenza di un cantiere, né è stato presentato un piano per lo smaltimento dell’amianto. La copertura del capannone in cui è avvenuto l’incidente mortale è stata posta sotto sequestro.

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