1 Ottobre 2016

‘Ndrangheta, confiscati oltre 2 milioni di beni a un imprenditore


Personale del Centro Operativo di Firenze della Dia, su disposizioni della Dda di Reggio Calabria, ha eseguito a Prato, Reggio e Cosenza la confisca di beni per oltre 2 milioni di euro (tra icui anche un appartamento in villa a Poggio a Caiano) nei confronti di Sante Pisani, 67 anni, imprenditore ritenuto contiguo alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno. All’uomo è stata applicata anche la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per 3 anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Pisani, trasferitosi negli anni ’90 con la famiglia a Poggio a Caiano, aveva mantenuto, secondo l’accusa, il ruolo di riciclatore dei proventi della cosca fino al 2012, anno in cui era tornato a Rosarno.
In particolare Pisani si era specializzato nel commettere truffe ai danni dell’Unione Europea grazie a false documentazioni presentate a talvolta al coinvolgimento di dipendenti regionali. Per questo nel 1993 venne arrestato, insieme alla moglie e al cognato, per aver ripulito capitali accumulati illecitamente dalla cosca Pesce.
Tra i beni confiscati oggi anche lo studio legale Pisani di cui era titolare l’avvocato Vittorio, figlio di Sante e storico legale di fiducia della cosca Bellocco, arrestato nel 2014, e poi diventato collaboratore di giustizia, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, deceduta il 20 agosto 2011 per ingestione di acido muriatico.
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