6 Dicembre 2016

Frena la produzione industriale e gli edili lanciano l’allarme sugli appalti pubblici: “Partecipare è diventata una lotteria”


Dopo la crescita a doppia cifra di fine 2015, rallentano le esportazioni del manifatturiero pratese. I dati del secondo trimestre 2016 fanno registrare comunque una crescita del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma la produzione industriale è in controtendenza: -0,6% nel terzo trimestre. A livello settoriale la performance migliore è stata messa a segno dalla meccanica, dominata dal meccanotessile (+0,9%). Nel calo del tessile (-1%) sono leggibili dinamiche diverse che hanno invertito gli andamenti degli anni precedenti (più negativi i filati rispetto ai tessuti). In leggera contrazione anche gli ultimi due trimestri dell’abbigliamento.
Segnali di leggera ripresa dall’edilizia, un settore falcidiato dalla crisi: dal 2008 ad oggi le imprese sono dimezzate: da 650 a 322 e gli addetti sono precipitati da 2452 a 976.
Ad aggravare la situazione – denuncia Ance (la sezione edile di Confindustria Toscana Nord) – è stato nell’aprile scorso il nuovo codice degli appalti con le relative norme attuative che hanno spinto alcune regioni, tra cui la Toscana, a procedere al sorteggio delle aziende da invitare alle gare. Un sistema che fa diventare gli appalti una lotteria e rischia di penalizzare gravemente le imprese locali.
Tra le altre richieste degli industriali, al capitolo infrastrutture, c’è il completamento della variante di valico nel tratto tra Barberino e Calenzano e la terza corsia dell’A11. Opere attese in particolar modo dagli spedizionieri, un settore che nella Toscana settentrionale conta 1850 aziende e 9 mila addetti.

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