24 Dicembre 2016

Il canone dell’acqua aumenta fino al 1000%. Gli industriali: “E’ il regalo di Natale della Regione alle imprese”


Aumenti fino al 1000 % del costo di concessione delle acque pubbliche rispetto allo scorso anno. Un balzello, imposto dalla Regione, che “mette a repentaglio gli equilibri di bilancio di molte aziende per le quali il canone rappresenta un ulteriore aggravio tributario”. È questa la denuncia di Confindustria Toscana Nord, che già lo scorso agosto aveva contestato la decisione della Regione, contenuta nella manovra 2016, di ritoccare il canone di concessione delle acque pubbliche. Adesso gli effetti di quella decisione si fanno sentire con l’arrivo delle cartelle di pagamento, proprio nei giorni delle festività natalizie. E di “regalo di Natale della Regione Toscana alle imprese”, parlano polemicamente gli industriali che fanno anche qualche esempio dei rincari.

“I nuovi canoni, calcolati sulla base delle esigenze di bilancio di fine anno della Regione, risultano particolarmente gravosi – scrive Confindustria Toscana Nord -: si parla di aumenti fino al 1000%. Per fare solo un esempio chi nel 2015 pagava 9.000 euro si trova ora a pagarne 99.000”. A complicare il quadro, la richiesta di pagamento entro poche settimane e senza certezza di rateizzazione.

Oltre al danno per le aziende locali, Confindustria sottolinea come il nuovo balzello costituisca anche un freno a progetti di investimento sul territorio per le imprese multinazionali estere.
“Nel constatare come, ancora una volta, la Regione pensi alle imprese solo per fare cassa, la nostra Associazione continuerà a lavorare per mitigare almeno per il 2017 gli effetti di questa manovra” conclude Confindustria Toscana Nord.

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