21 Gennaio 2017

E’ morto il professor Becattini, studioso del distretto e cittadino onorario di Prato


È venuto a mancare questa mattina all’età di 90 anni l’economista Giacomo Becattini, professore emerito di Economia politica dell’Università di Firenze, cittadino onorario di Prato. Il sindaco Matteo Biffoni ne ricorda il ruolo fondamentale per il nostro territorio: “Proprio in un momento così delicato per la città perdere uno dei maggiori analisti dei fenomeni del nostro territorio è un dolore grande. La città di Prato sarà sempre riconoscente a Becattini che con il suo lavoro ha dato una nuova visione alla nostra industria, alle dinamiche del distretto e al ruolo dei nostri imprenditori e artigiani”.

Becattini ricevette la cittadinanza onoraria nel 2001. Fondatore e direttore dell’Irpet dal 1968 al 1973, presidente del Comitato scientifico dell’istituto Iris, Becattini progettò la Libera scuola di Artimino ed è stato ideatore degli “Incontri”. Tra il 1993 e il 1995 è stato presidente della Società italiana di economia. Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia “La Colombaria”, dell’Accademia dei Georgofili e membro onorario del “Trinity Hall” di Cambridge.
Ha sempre analizzato e studiato i cambiamenti della città di Prato: tra i numerosi lavori anche il quarto volume di “Prato. Storia di una città” dedicato al tema dei distretti industriali, dove l’economista ha dato un’interpretazione teorica dello sviluppo della città. Il rapporto con Prato è stato un elemento fondamentale nella sua vita di economista ed è stato punto di riferimento per l’analisi e la definizione del concetto di “distretto industriale”. Solo pochi mesi fa era stato presentato in Salone Consiliare Il suo ultimo volume “La coscienza dei luoghi”.

Uno dei suoi testi più conosciuti è “Il calabrone Italia”. In base alle leggi della fisica, questa la tesi, il calabrone non dovrebbe volare: le sue ali, infatti, sono troppo piccole in rapporto al suo peso corporeo. Allo stesso modo, in base alle leggi dell’economia, l’Italia non dovrebbe figurare fra i paesi più industrializzati del mondo non disponendo di materie prime e di industrie di grandi dimensioni. E invece fra i paesi più industrializzati l’Italia figura tra essi proprio grazie alla vitalità dei distretti industriali e la loro capacità di innovazione.

Il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore allo Sviluppo economico Daniela Toccafondi e tutta la giunta partecipano al cordoglio della famiglia. La camera ardente sarà allestita lunedì dalle 10,30 alle 16 nel Salone consiliare del Comune di Prato.

 

Il ricordo del presidente della Regione Rossi e dell’assessore Ciuoffo

“Con la morte del professor Giacomo Becattini viene meno la figura di un grande intellettuale e di un grande toscano, un economista di fama internazionale che ha dato un contributo fondamentale agli studi sullo sviluppo e sulle dinamiche eco-nomiche, approfondendo in particolare le tematiche dei distretti”. A dirlo è il presidente della Toscana, Enrico Rossi, dopo aver appreso la notizia della scompar-sa del professore emerito dell’Università di Firenze.
“Di Becattini – prosegue il presidente – non ho apprezzato solo il valore come studioso, ma anche il suo essere uomo di sinistra con il coraggio delle proprie idee e grande spirito critico. Ricordo in particolare la sua convinzione instancabi-le della centralità del nesso tra capitale e lavoro, alla base della modernizzazione della nostra società, del processo democratico e del nostro paesaggio produttivo e civile. Le mie sentite condoglianze alla famiglia”.
Profonda tristezza per la scomparsa del professor Becattini è stata espressa anche dall’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo: “Se ne va uno degli studiosi più lungimiranti che la nostra regione abbia avuto, colui che per primo analizzò il fenomeno dei distretti industriali indagandone la natura e le dinamiche, capendone l’importanza come nuovo modello di sviluppo del tessuto produttivo che andava formandosi”. “Becattini – prosegue l’assessore – diede forma teorica al nuovo modo di interpretare il cambiamento economico, ed è sta-to maestro di molti economisti. Per il distretto pratese in particolare è stato un punto di riferimento fondamentale, con le sue idee e le sue analisi. Sentiremo la mancanza della sua lucidità e della sua visione acuta e attenta dei cambiamenti sociali”.

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