20 Gennaio 2017

Ha commesso 9 rapine usando anche una bomba a mano: condannato a 5 anni di carcere


È stato condannato a 5 anni di reclusione con rito abbreviato, Mirko Mocera, il 34enne pratese che ha messo a segno nove rapine in città, tra il giugno 2015 e il febbraio 2016, ai danni di supermercati, tabaccherie, farmacie e uffici postali. Mocera, assistito dall’avvocato Barbara Mercuri, ha confessato tutti e nove gli episodi, compresi i due per i quali il gip non aveva ravvisato i gravi indizi di colpevolezza. Un atteggiamento di collaborazione che gli è valso il riconoscimento delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. Il pubblico ministero Lorenzo Gestri aveva chiesto una condanna a 6 anni di reclusione.
I colpi, che nel complesso hanno fruttato un bottino di circa 5 mila euro, avvenivano sotto la minaccia di una pistola giocattolo e di un coltello, come si vede dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.


In due casi il rapinatore, per minacciare le vittime, aveva mostrato anche una bomba a mano, priva della linguetta e lanciato a terra durante la fuga nell’ultimo colpo: il 24 febbraio scorso all’ufficio postale di San Giorgio a Colonica. In quella circostanza dovettero intervenire gli artificieri per appurare che il residuato bellico era privo di carica esplosiva e dunque inoffensivo.

Mocera aveva mostrato la bomba a mano anche nella rapina precedente, dieci giorni prima, al personale del supermercato Tuodì di via Tirso, già “visitato” assieme ad un complice l’estate precedente. In sette dei nove colpi, infatti, Mocera ha agito assieme ad un altra persona: un cittadino marocchino, adesso gravato da mandato di cattura internazionale. Il nordafricano nell’estate 2015 era passato dal Cie di Torino, perchè clandestino. Una volta uscito, con ogni probabilità, ha fatto ritorno in patria, prima che la squadra mobile pratese acquisisse elementi di prova a suo carico. Gli agenti hanno trovato le impronte digitali di Mocera sui caschi e su un motorino usato per la fuga dopo il colpo. Diversi sono stati anche i riconoscimenti da parte delle vittime.

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