23 Febbraio 2017

Furti e ricettazioni: arrestate sei persone. Tra i colpi contestati a due indagati anche la violenta rapina ad imprenditore e modella


Sei arresti e sette denunce per furti, rapine e ricettazione da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Prato. L’operazione “Prato sicura 2”, che ha visto coinvolti 40 militari, è stata coordinata dal sostituto procuratore Antonio Sangermano e prende le mosse dall’inchiesta sulla banda del Soccorso. Uno dei componenti di quel gruppo è accusato di aver ceduto della refurtiva ad uno degli arrestati di oggi: Thomas Halilovic, finito in carcere assieme a Daniele Cannavò e Sebastian Ahmetovic. Gli arresti domiciliari hanno riguardato Michele Maraventano, Simone Ahmetovic e Qianggiang Zhou (nella foto).
Gli investigatori hanno fatto luce su una serie di episodi delittuosi nell’arco temporale di un anno, raccogliendo prove a carico dei sei soggetti arrestati, permettendo di accusarli di diversi furti in abitazione e in attività commerciali, tra cui l’O.B. Stock di via San Giusto.
L’obbiettivo dei malfattori – alcuni dei quali giovani nomadi nati a Prato e dimoranti in camper a Vergaio, in viale Marconi e al campo di Poggio a Caiano – era il denaro ma anche beni di lusso quali orologi preziosi e monili in oro, mentre in due casi gli indagati sono entrati in ditte tessili per rubare decine di macchine da cucire destinate ad essere vendute al mercato nero. Le indagini sono state portate avanti grazie all’analisi di immagini di videosorveglianza ed intercetttazioni telefoniche, ma anche con metodi “classici”: pedinamenti e riconoscimenti fotografici delle vittime.
Tranne il cittadino cinese, i soggetti sono tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio e proprio la loro condotta nei crimini contestati ha fatto emergere una spiccata pericolosità sociale che ha convinto il gip Pallini ad emettere le misure cautelari. In totale gli episodi contestati sono 12 e, assieme ai sei arrestati, risultano indagati altre sette persone che avrebbero partecipato a vario titolo agli episodi criminosi.
Tra i fatti contestati a due indagati (ma i gravi indizi di colpevolezza sono stati respinti dal gip per la mancata certezza del riconoscimento fotografico) c’è anche la violenta rapina subita nell’aprile 2015 dall’imprenditore della Beste Marco Santi e dalla fidanzata, la modella russa Yulia Sadchikova, che furono pedinati e costretti ad uscire dall’automobile sotto la minaccia di una pistola. I due banditi colpirono alla testa l’imprenditore con il calcio dell’arma e presero a pugni la donna per farsi consegnare i due orologi Rolex indossati dalla coppia.
Durante l’operazione di stamani, i militari hanno trovato e sequestrato nell’abitazione di uno degli arrestati una pistola ad aria compressa, priva del tappo rosso e del tutto identica ad un’arma vera. L’arma (nella foto sopra) era nascosta in un armadio e non si esclude possa essere servita a scopo intimidatorio per commettere dei reati. Durante l’indagine, i carabinieri in alcuni casi sono riusciti a recuperare della refurtiva per poi restituirla ai legittimi proprietari, come le macchine da cucire, un orologio prezioso e alcuni strumenti elettronici di valore (smartphone e tablet).

 

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Alessio
Alessio
7 anni fa

Ma basta con questi campi nomadi è buonismo bisogna sgomberare i campi come dice la parola nomadi..e nn stanziali