7 Febbraio 2017

Il Comune: “Con gli operatori di strada i tossicodipendenti in centro sono passati da 600 a 39”


Il progetto “NOI” – Network di Operatori per l’Inclusione delle cooperative sociali “Il Cenacolo” e “Pane&Rose” per la mediazione dei conflitti e la prevenzione della marginalità attraverso operatori di strada, traccia il bilancio delle attività 2016: il progetto è  finanziato dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana nell’ambito del Progetto Prato (nato con la funzione di rilanciare lo sviluppo del territorio e della competitività dell’area pratese e sostenerne la riqualificazione), in collaborazione con il Pin Polo universitario pratese, che ha realizzato la mappatura dei luoghi di spaccio e del disagio sociale. Un progetto che il Comune ha deciso di rinnovare anche per il 2017 e il 2018, accedendo ai finanziamenti regionali del Pogetto Stazioni promosso da Regione Toscana e Ferrovie.

Le aree di intervento sono state tre: attività di presidio territoriale, mediazione e promozione della cittadinanza, e marginalità.

Per quanto riguarda la prima, il dato più importante che emerge dalla relazione svolta dagli operatori di strada  – tre più il coordinatore Andrea Ricotti – e che è stata presentata oggi alla Commissione consiliare 5, presieduta da Gabriele Alberti, è che da gennaio a dicembre 2016 il numero dei tossicodipendenti che mensilmente gravitano nelle “zone calde” del centro storico scende da una media di 600 a 39. Il numero dei consumatori è andato progressivamente a calare durante il corso dell’anno: a febbraio è passato a 165, con una presenza più o meno stabile fino a maggio, quando è risalita a 229, e a giugno-luglio, quando ha raggiunto un nuovo apice di 273, per poi riscendere a 97 in agosto, 184 a settembre, 123 ad ottobre, 52 a novembre e 39 a dicembre . “Le problematiche legate alla spaccio e al consumo – sottolinenano gli operatori – non appaiono risolte, ma spostate verso luoghi meno centrali e quindi, al momento, meno visibili”. Gli obiettivi sono capire la portata del fenomeno, quanto incide sul tessuto sociale e creare una rete di solidarietà.

I mediatori hanno collaborato e condiviso molte informazioni ed iniziative con altre organizzazioni ed equipe del territorio, Cat, mensa giorgio la Pira, Caritas, Ufficio Immigrazione, Servizi Sociali,  associazioni cittadine, con scambio di segnalazioni: quelle pervenute da questi soggetti sono 25 e circa il doppio (47) quelle che i mediatori hanno inoltrato a loro. In totale, le “uscite” di presidio in strada sono state 183 nel 2016 per circa 700 ore di lavoro . «Il progetto “Noi” svolge un ruolo di contatto e prossimità contro l’emarginazione – spiega il vicesindaco ed assessore ai Diritti di cittadinanza Simone Faggi, – mentre il progetto Outsiders, gestito dalla Cooperativa Cat, si concentra sull’aspetto sanitario legato alla tossicodipendenza, principalmente per la  riduzione del danno, dando informazioni e se necessario anche siringhe nuove per evitare scambi ed infezioni. Grazie al progetto Noi è stata creata un’ampia rete di solidarietà ed intervento con varie associazioni che sul territorio si occupano di sociale e marginalità e diverse iniziative di mediazione dei conflitti insieme a vari gruppi cittadini. Un bilancio davvero positivo».

Le aree di maggior concentrazione, sebbene con numeri molto più contenuti, si confermano la Stazione del Serraglio, seguita dalla Stazione centrale, via Magnolfi e il triangolo di via Cironi, via San Giorgio e via S. Margherita. Attualmente, la parte maggiore del flusso di consumatori si è spostata verso Firenze-Rifredi e Pistoia. Anche da incontri con Cat, e attraverso loro con i consumatori, è emerso che il motivo principale per cui il pendolarismo verso Prato è diminuito è il controllo delle forze dell’ordine, diventato “troppo pressante”.

Inoltre si nota e si constata la presenza – anche se sporadica e irregolare – di fenomeni di spaccio e presenza di tossicodipendenti in corrispondenza della Stazione di Prato Centrale verso Viale Vittorio Veneto e nel parcheggio antistante, della Stazione Prato Borgonuovo, della zona del Soccorso, e fino ad arrivare a Calenzano e Sesto Fiorentino. Alcune segnalazioni sono pervenute anche dai residenti della zona di Piazza Ciardi, Via Bologna e vicino al Bar Coppini.

I gruppi di tossicodipendenti sono composti da circa 4-6 persone ciascuno, per lo più giovani di 18-25 anni, con sporadiche presenze di persone over 40, mentre la presenza femminile all’interno di questi è di circa  un terzo.

Nel mese di settembre , con l’avvio delle attività di mediazione, gli operatori di strada si sono confrontati con gli educatori del progetto Outsiders, che hanno riferito un cambiamento nelle dinamiche dell’acquisto di sostanze stupefacenti, dato che la vendita si è spostata durante l’orario del primo pomeriggio.

Grazie al lavoro svolto in collaborazione con la mensa Giorgio La Pira e l’Associazione Caritas, è emerso che presso la Stazione Centrale ci sono giovani consumatori che versano in difficili condizioni, oltre ad un’attività di prostituzione intensa in via Firenze e viale della Repubblica.

I mediatori hanno verificato anche la presenza costante di circa 5-7 consumatori che ogni giorno si recano alla mensa Giorgio La Pira durante l’orario di pranzo.

Cittadinanza e mediazione. – Gli interventi di mediazione sono stati 102, i coordinamenti congiunti con gli uffici comunali 36, 70 gli incontri con la cittadinanza, 53 i coordinamenti congiunti con le organizzazioni che si occupano di marginalità (Cat, Mensa La Pira, Caritas, Mensa Le Carceri, Spazio Aut). Inoltre sono state diverse le iniziative messe in campo dall’Amministrazione comunale che hanno visto un ruolo determinante  dei mediatori del progetto “NOI”:

– La crescente collaborazione e progettualità che è nata tra il gruppo informale dei genitori della Passerella, l’associazione “L’erba Voglio” e la Scuola Il Campino, scaturita anche da una mediazione attuata dagli operatori di strada: da un’iniziale incomprensione e diffidenza si è passati in breve tempo ad un lavorodi e in gruppo che ha portato nel periodo primaverile ad una serie di eventi, laboratori, giochi, che hanno ripopolato (soprattutto con bambini/e) il Giardino della Passerella, con la collaborazione di diversi attori operanti sul territorio (tra cui Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, Asm, Progetto NOI, Associazione Recuperiamoci).

– A seguito della festa di riapertura della Passerella, in cui si sono viste tante persone  partecipare, l’Amministrazione comunale ha conferito al progetto NOI il ruolo di coordinamento all’interno dei giardini stessi con compiti di presidio territoriale, recepimento, raccolta ed invio di proposte cittadine al Comune di Prato.

–  L’associazione Quelli di Piazza Ciardi ha invitato, inoltre, i mediatori di strada alle loro riunioni periodiche in cui si è discusso di temi riguardanti sicurezza, decoro, eventi ecc oltre a sviluppare il progetto per un educatore in Piazza Ciardi , promosso dai mediatori in collaborazione con l’associazione stessa.Attività di sensibilizzazione alla raccolta differenziata con contatti dei  mediatori con gli esercizi commerciali stranieri.  

Area Fragilità e marginalità. – Le azioni svolte dai mediatori di strada nell’ambito della marginalità e fragilità sono nate all’interno della collaborazione intrattenuta con la Mensa Giorgio La Pira. Gli operatori del progetto NOI hanno garantito  una presenza di 2-3 volte la settimana:  a partire dall’orario di apertura della mensa, si intrattengono nella sala di attesa distribuendo volantini di promozione del servizio e parallelamente si soffermano a  parlare con   le persone conosciute antecedentemente, approfondendo sviluppi e percorsi educativi.  Il servizio è basato sull’ ascolto attivo, l’ informalità, la raccolta di informazioni sulla rete sociale collegata al soggetto: tutto ciò in un’ottica di sviluppo verso un graduale percorso di auto-aiuto. Circa il 59% degli utenti è costituito da stranieri, il 41% da italiani. Gli stranieri prevalentemente vengono da Marocco, Pakistan, Perù, Bosnia e Georgia. L’età degli italiani nel 39% dei casi è tra 51 e 60 anni, per il 27% maggiore di 60 anni, per il 18% compresa tra 41 e 50 anni, per il 12% tra 31 e 40 e per il 4% tra 18 e 30.  Tra gli stranieri invece il 40% hanno tra 31 e 40 anni, il 22% tra 41 e 50, il 21% tra 18 e 30, l’11% è maggiore di 60,  il 5% è tra 51 e 60 anni e l’1% ha meno di 18 anni.

Per ogni frequentatore della mensa conosciuto, si redige la relativa scheda personale che serve, non solo a tenere memoria dei dati e della situazione del singolo, ma anche a chiarire le priorità d’intervento.

Sul fronte della marginalità a Prato sono stati tenuti 1323 colloqui. In maggioranza di tratta di uomini tra i 40 e i 50 anni, diffidenti verso i servizi sociali e in generale verso la maggior parte dei servizi comunali, e spesso con un passato glorioso o almeno sereno, con declino spesso stato dettato da una separazione, da problemi con la legge o da problemi fiscali e sfociato in una dipendenza (per lo più l’alcolismo). Il problema della residenza va per la maggiore, ma anche il rinnovo dei più basilari documenti come carta d’identità e tessera sanitaria sono determinanti verso  una  successiva  situazione  fortemente  ostruttiva. In generale, si può affermare che tra gli italiani in stato di fragilità sono più comuni le complicazioni psichiatriche mentre tra gli stranieri i problemi di ordine socio-economico. Infine, altro aspetto da segnalare è la crescente presenza in strada di richiedenti asilo con diniego da parte della commissione territoriale.

Le persone conosciute in mensa con le quali si è attivato un percorso sono date dalla somma degli stranieri e degli italiani nuovi inseriti ( 88). Con questi sono stati attivati 301 percorsi educativi (ogni persona può avere più di un percorso. Es: anagrafe, residenza, pass, emporio). All’interno di tali percorsi sono stati effettuati194 accompagnamenti ai servizi (corso di italiano, Caaf, Centro per l’impiego, assistente sociale, alloggi, Usl, Avvocati di strada ecc.).

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