22 Febbraio 2017

Incendio Puggelli Legnami: chiesta l’archiviazione per due indagati. L’azienda potrebbe tornare al Soccorso: “Non subiremo espropri dal Comune”


La Procura di Prato ha chiesto l’archiviazione per l’incendio alla Puggelli Legnami, che il 29 aprile 2015 distrusse la storica attività al Soccorso, confinante con la Declassata. Le indagini hanno dato la certezza che si è trattato di un incendio doloso, ma non hanno consentito di individuare i responsabili. Il rogo divampò attorno alle 5 del mattino e con grande rapidità di estese dannneggiando gravemente anche gli edifici circostanti. I rilievi dei vigili del fuoco e una perizia chiesta dalla Procura evidenziarono la natura dolosa: chi ha appiccato il fuoco in punti diversi della falegnameria ha mostrato di conoscere la dislocazione degli spazi e il modo per arrecare danni ingenti in poco tempo.
Numerose sono state le piste battute dagli inquirenti; il sostituto procuratore Lorenzo Gestri, che ha affidato le indagini ai carabinieri e ai vigili del fuoco, aveva iscritto nel registro degli indagati due persone, che potevano avere un movente plausibile per l’attacco incendiario: i due avevano avuto in passato un’attività in uno stanzone di proprietà della società immobiliare dei Puggelli ed erano stati sfrattati perchè non pagavano l’affitto. I due indagati sono stati sentiti dagli inquirenti che dopo ulteriori accertamenti hanno escluso un loro coinvolgimento in questa vicenda. Le vittime dell’incendio hanno sempre escluso di aver subito minacce o richieste estorsive e nel corso delle indagini non sono emersi altri indizi, né sono arrivati contributi significativi dalle immagini di videosorveglianza della zona e così il sostituto procuratore Lorenzo Gestri ha chiesto l’archiviazione.

La famiglia Puggelli, che un mese dopo l’incendio si trasferì in un capannone in affitto in via Battisti, ribadisce l’intenzione di voler riportare l’attività in via Roma. In questi mesi il sito è stato dissequestrato ed è stata completata la bonifica, che ha riguardato anche alcune coperture in amianto.
“Per ripartire al Soccorso occorreranno investimenti importanti, anche per adeguare la struttura alle nuove normative, ma non ci vogliamo arrendere – afferma Matteo Puggelli -. Nella sede attuale purtroppo il lavoro è calato: in tanti non sanno che ci siamo trasferiti e il posto è disagevole per l’arrivo dei mezzi. Abbiamo sempre considerato questa come una soluzione tampone per poter poi ripartire nella nostra sede. Nel frattempo – continua Matteo Puggelli – l’assicurazione ci ha riconosciuto soltanto una piccola somma e siamo in causa anche con loro. Per fortuna abbiamo ricevuto appoggio da parte del Comune: dall’ufficio urbanistica ci hanno garantito che il progetto del raddoppio della Declassata non comporterà espropri alla nostra proprietà”.

Dario Zona

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