28 Febbraio 2017

La congiuntura a Prato: produzione in calo nel quarto trimestre del 2016


La rilevazione congiunturale effettuata dal Centro Studi di Confindustria Toscana Nord sull’ultimo trimestre del 2016 segnala una lieve ripresa: dopo il calo tendenziale registrato a luglio-settembre (-0,3%), la produzione industriale manifatturiera dell’area Lucca-Pistoia-Prato segna a ottobre-dicembre, complessivamente, +0,2%. Un valore non eccelso ma comunque migliore del dato italiano misurato da Istat, che si ferma a +0,1% rispetto allo stesso periodo del 2015. Con questo trimestre il manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato conclude il 2016 con una produzione industriale che cresce complessivamente del +0,6% rispetto al 2015.
I macrosettori hanno registrato tendenze differenziate, che portano a risultati annuali a loro volta piuttosto diversi: la produzione dell’industria alimentare riprende quota dopo tre trimestri di contrazione, limitando le perdite complessive dell’anno a -1,7% rispetto al 2015; il metalmeccanico chiude il 2016 a quota +1,7%; la carta e cartotecnica a +1,9%; il settore aggregato dei materiali da costruzione, chimica e plastica a +1,5%, sempre rispetto al 2015. Più controverse le performance dei settori della filiera moda, con la produzione tessile che dopo un buon inizio anno riduce le sue prestazioni e chiude il 2016 con +0,2% rispetto al 2015; fanno meglio le calzature con +0,7%, mentre sono negativi i risultati di abbigliamento e maglieria con -1,9%. Segni meno nella chiusura del 2016 rispetto al 2015 anche per la nautica (-0,7%), il lapideo (-1,2%) e il mobile (-5,0%).
A livello territoriale, Lucca registra un miglioramento della variazione della produzione e chiude il trimestre a +0,3% rispetto allo stesso periodo del 2015, concludendo quindi il 2016 a +0,2%. Pistoia cresce mettendo a segno nel 4° trimestre un aumento pari al +2,1% e portando il risultato dell’anno a quota +1,4%. Prato erode i risultati del 1° semestre 2016 con due variazioni trimestrali negative consecutive (nel quarto, del -1,3%), chiudendo il 2016 con un contenuto aumento del +0,7% rispetto al 2015.
L’indagine congiunturale condotta dal Centro Studi di Confindustria Toscana Nord Lucca Pistoia Prato è realizzata trimestralmente con un campione statistico di imprese manifatturiere di 10 o più addetti, intervistate nell’arco di tre settimane al termine di ogni trimestre di riferimento. Le strutture dell’associazione gestiscono internamente sia le oltre 500 interviste a trimestre, sia il calcolo dei risultati. Il campione risponde soltanto ai criteri metodologici necessari a produrre risultati statistici attendibili, e quindi le aziende intervistate possono essere associate ma anche non associate; l’obiettivo di Confindustria Toscana Nord, oltre a sostenere le attività di servizio e rappresentanza verso i soci, è infatti quello di offrire un monitoraggio affidabile e tempestivo a tutte le forze istituzionali dei tre territori.

Prato

I dati – La produzione industriale nel quarto trimestre del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 registra a Prato una ulteriore variazione negativa, pari al -1,3%, che, dopo un primo semestre dell’anno positivo (+2,4%), fissa la chiusura 2016 a +0,7% rispetto al 2015.
Nel settore tessile si è registrata a livello di distretto una contrazione del -2,4% (a fronte di una variazione della produzione tessile italiana del -10,6%) fortemente condizionata dalla performance dei filati (-12,1% la variazione tendenziale della produzione nell’ultimo trimestre 2016) che, dopo anni di significativi incrementi, sono costretti a subire il brusco cambiamento delle correnti della moda. I tessuti, pur risentendo dell’indebolimento della domanda rispetto alla prima parte dell’anno, registrano una variazione positiva del +0,9% da leggere anche alla luce del dato nazionale che vede una diminuzione del -5%. Il conto terzi tessile del distretto si colloca in una posizione intermedia con una contrazione pari a -1,9%. In calo, ma in miglioramento rispetto al terzo trimestre, anche la produzione tendenziale nel settore abbigliamento e maglieria, -1,1%. Dopo l’arresto dello scorso trimestre, è in ripresa la metalmeccanica espressa principalmente dai produttori di macchine per l’industria tessile, con un risultato in linea con quello del primo semestre: +5,1%, sostenuta anzitutto dalla domanda dei mercati esteri e in seconda battuta dagli ordinativi del mercato interno.
Le previsioni per la produzione manifatturiera pratese del primo trimestre 2017 sono di una sostanziale stabilità rispetto allo stesso periodo del 2016.

Il commento del presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi: “La grande eterogeneità del settore tessile porta a risultati che, comprendendo situazioni anche molto diverse da comparto a comparto, richiedono una lettura puntuale. I risultati dei filati risentono di una fase di assestamento forse inevitabile, dopo le recenti straordinarie prestazioni, evidenziate anche dal rapporto del Centro Studi di Confindustria Toscana Nord sui bilanci delle società di capitali manifatturiere. Nel periodo 2009-2015 i produttori di filati pratesi hanno infatti visto un aumento dei ricavi di +40% e di valore aggiunto di +90%. L’andamento dei tessuti è un buon risultato anche in considerazione del peso molto rilevante che questi hanno sul totale del tessile pratese, visto che da soli ne costituiscono la metà dell’export. L’andamento del tessile di Prato visto nel contesto italiano dà l’idea dell’efficacia dell’impegno delle nostre imprese per far fronte a un quadro competitivo internazionale molto sfidante.”

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