23 Febbraio 2017

Ospedale Santo Stefano, il sindaco illustra l’iter dell’ampliamento: serve una deroga per poter costruire


L’ampliamento dell’ospedale Santo Stefano per aggiungere ulteriori 100 posti letto oltre a quelli attualmente esistenti necessiterà del voto della Commissione consiliare urbanistica e del Consiglio comunale per una deroga all’attuale permesso a costruire. Per questo, in attesa del progetto definitivo da parte della Regione Toscana, il sindaco Matteo Biffoni è intervenuto oggi in Commissione consiliare 4 presieduta da Massimo Carlesi per spiegare quale sarà l’iter che consentirà la realizzazione da parte della Regione Toscana di un ampliamento del nosocomio pratese. “Dopo anni di discussioni sui giornali finalmente abbiamo ottenuto, per la prima volta, l’impegno concreto della Regione e della Asl ad aumentare i posti letto dando una risposta alle esigenze reali del nostro territorio – ha sottolineato il sindaco Biffoni -. Il mio personale impegno, insieme a quello del sottosegretario Antonello Giacomelli e alla disponibilità del ministro Luca Lotti, è stato quello di valutare la possibilità di poter fare l’intervento da parte della Regione Toscana e di intercettare risorse da parte dello Stato per poter raggiungere la cifra necessaria all’ampliamento, ovvero 12 milioni di euro”. Tutti concordi sulla necessità di ampliare i posti letto: “Il primo documento che denunciava la mancanza di posti letto risale al 2005 da parte di un consigliere dell’allora Gruppo consiliare Ds quando fu presentato il primo progetto – ha ricordato l’assessore al Sociale Luigi Biancalani -. Tutti in questi anni abbiamo sottolineato l’inadeguatezza delle dimensioni del Santo Stefano, ma solo in questi due anni si è lavorato concretamente per ottenere un aumento dei posti letto”.

Esclusa qualunque possibilità tecnica di utilizzare ancora il Misericordia e Dolce, la cui struttura oggi non è più a norma per servizi ospedalieri, il primo passo ha riguardato l’analisi dello stato attuale, in cui il Santo Stefano può essere ampliato solo con un intervento della Regione Toscana, che ne è proprietaria, in un terreno che è di pertinenza del Comune di Prato e quindi non necessita di interventi come espropri. A complicare il quadro il fatto che l’ospedale è stato costruito in project financing, ma dopo un’attenta analisi degli uffici legali è stato accertato che l’ampliamento andrà a gara e non sarà realizzato con il project financing.

I finanziamenti. Sul fronte dei finanziamenti per coprire i 12milioni di investimento necessari, la Regione Toscana si è impegnata formalmente con 2,2 milioni (che dovranno essere stanziati in bilancio), mentre i restanti 10 milioni proverranno dai residui dei fondi Cipe: “Ho già ricevuto conferma scritta dal segretario del Cipe Luca Lotti circa la validità del progetto e l’impegno a porre come prioritario all’interno della prossima commissione Cipe, che si terrà i primi di marzo, lo stanziamento di 10 milioni da residui fondi Cipe per l’ampliamento del Santo Stefano. Un’operazione possibile all’interno del Tavolo Prato aperto presso il Consiglio dei Ministri: rivendico con orgoglio di aver portato questo tavolo di confronto dal ministero dell’Interno direttamente a Palazzo Chigi, viste la molteplicità di azione che questo consente”.

Il progetto. Due i progetti al vaglio dei tecnici della Asl. Da un lato la costruzione ex novo di una palazzina sul lato del Pronto soccorso, collegata con l’attuale struttura attraverso un corridoio interrato. Dall’altro l’ampliamento con la copertura di aree già esistenti come piazze aperte. “In entrambi i casi ci sarebbero nuove aree e 100 posti letto in più. A me non interessa quale soluzione verrà scelta, spetterà agli esperti tecnici e sanitari decidere, ma abbiamo indicato come imprescindibili i tempi: vogliamo una soluzione efficiente e rapida”, ha sottolineato Biffoni. Proprio in questi giorni l’Asl affiderà l’incarico di consulenza a tecnici esterni per la redazione del progetto. In entrambi i casi si supererebbe il limite del 20% di indice di costruzione per l’area del Santo Stefano, già urbanisticamente destinata a servizi ospedalieri: “Non sarà necessaria una variante urbanistica, ma sarà necessaria una deroga a costruire che dovrà passare al vaglio della Commissione e del Consiglio comunale di Prato. La richiesta verrà dalla Regione Toscana”.

I tempi. La Regione Toscana ha chiesto due mesi di tempo per valutare il progetto definitivo. Tempo comunque necessario anche per la deliberazione del Cipe che dovrà attendere poi il via libera della Corte dei conti. Al momento in cui tutto sarà definito la Regione ha ipotizzato circa 24 mesi di lavori per la realizzazione, tempi che comunque dipenderanno anche dal progetto scelto.

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