21 Marzo 2017

Legalità, Biffoni: “Necessario mantenere alta l’attenzione nei nostri territori”


“A differenza di altri territori in Toscana la mafia non riceve consenso sociale, ma sottovalutare il pericolo che anche in questo territorio possano permeare organizzazioni criminali è un grave errore. Lo dimostra quanto è successo in altre regioni del nord Italia”. Il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, già procuratore generale di Palmi, sottolinea la necessità di tenere alta l’attenzione: “La riposta sta nella buona politica, nel senso civico, nel seguire anche l’attività legislativa”.
La buona politica è stato il tema al centro del dibattito in Salone consiliare nella Giornata in ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia, dopo una manifestazione a cui hanno partecipato 3.500 persone provenienti da tutta la Toscana, in collaborazione con Libera e Avviso Pubblico. “Quello delle infiltrazioni mafiose è un fenomeno subdolo e preoccupante, che il nostro territorio non può considerarsi immune. Per contrastarlo è prezioso il lavoro delle forze dell’ordine e delle procure, che però devono essere messe in condizioni di lavorare – ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni -. Penso al nostro Tribunale, alla cronica carenza di personale e la necessità di avere una macchina con numeri sufficienti perché funzioni bene”. Fondamentale è poi la gestione dell’amministrazione in trasparenza: “Bisogna avere comportamenti coerenti con le proprie convinzioni, non è sufficiente gridare “onestà”, che è un valore non negoziabile per nessuno, in particolare per chi si approccia alla cosa pubblica. Nel 2013 da parlamentare con altri colleghi abbiamo firmato l’accordo sulla trasparenza con don Ciotti, mettendo a disposizione tutti i nostri dati. Il braccialetto bianco che da allora ho al polso è un simbolo, ma è anche il segno di un’attenzione alla legalità che portiamo avanti ogni giorno nello svolgimento del ruolo istituzionale – sottolinea il sindaco-. La buona politica non si limita a non prendere tangenti, ma significa non essere accondiscendenti con chi non è trasparente, ribadire sempre che le norme ci sono e si rispettano. Tutte”.
Il Comune di Prato è stato uno dei primi Comuni italiani ad adottare un piano anticorruzione, redatto dal direttore generale dell’ente Roberto Gerardi: “Sono fiero che la nostra città sia all’avanguardia nel creare al proprio interno gli anticorpi per contrastare ogni forma di illegalità, senza abbassare la guardia neppure sulla pubblica amministrazione. E’ necessaria una quotidianità dell’attenzione su questi temi”. Biffoni ha chiesto anche interventi più veloci sui beni confiscati alle mafie: “Il sistema dell’Agenzia dei beni confiscati deve girare meglio e più velocemente, per rimettere nella disponibilità delle comunità i beni confiscati a chi, per ottenerli, si è macchiato di colpe atroci”.

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