8 Marzo 2017

Mura della Villa Medicea crollate, il direttore del Polo museale: “Non c’erano i soldi per la manutenzione”


Diverse centinaia di migliaia di euro, forse addirittura 1 milione di euro. È presto per fare una stima dei danni puntuale, ma potrebbe essere questo l’ordine di grandezza necessario per mettere in sicurezza e restaurare la cinta muraria della villa medicea di Poggio a Caiano crollata a seguito delle piogge di lunedi sera.
Per avere la quantificazione esatta del danno, occorrerà una perizia da parte dei tecnici incaricati dalla Sovrintendenza e dal Polo Museale della Toscana, che gestisce la villa medicea di Poggio assieme ad altri 43 musei e siti di interesse culturale della nostra regione.

Sicuramente, oltre alla ricostruzione del tratto franato, occorrerà consolidare l’intero versante che dà su Lorenzo il Magnifico, quello più esposto alle frane visto il naturale dislivello del terreno, ma sarà necessario studiare un sistema di drenaggio delle acque più efficace rispetto a quello che di fatto è ancora quello originario. Attualmente le piogge vengono infatti immesse nel sistema fognario dopo essere filtrate dal terrapieno attraverso delle piccole aperture nella cinta muraria. Un meccanismo che ha retto per centinaia di anni, ma si è rivelato insufficiente di fronte alle abbondanti precipitazioni cadute in poco più di un’ora, lunedi scorso, a Poggio a Caiano e Carmignano.
Nel mirino dei poggesi, e la stessa inchiesta della Procura scandaglierà questo ambito, è finita la manutenzione della cinta muraria.
“Negli ultimi anni non erano stati fatti interventi particolari, a parte alcune opere sugli intonaci. È un grosso impegno che a questo punto dovremo affrontare nella totalità”-  afferma il direttore del Polo Museale di Firenze Stefano Casciu, che per la manutenzione ordinaria di 44 musei e siti monumentali toscani può contare su poche centinaia di migliaia di euro all’anno dal Ministero dei Beni culturali.

“Ogni anno facciamo una programmazione che comprende moltissime voci – spiega il direttore Casciu -. Per la villa Medicea oltre ai terrazzamenti, ci sono la villa stessa, i torrini, i sottofondi, le cucine. Le esigenze che noi chiediamo sono sempre state molte e le risposte sono sempre legate alla possibilità effettive di finanziamento. La voce per gli interventi sulle murature esterne era presente nella programmazione 2016 e 2017 ma non era una priorità, e tra le tante priorità era rimasta fuori dai finanziamenti: purtroppo a un certo punto ci si deve fermare per insufficienza dei fondi. Avevamo ripetuto la richiesta nella programmazione di quest’anno, che a questo punto è superata dai fatti. Avremo adesso una via preferenziale dal Ministero per il risanamento della parte franata e poi a lotti per tutte le altre parti della cinta muraria”.
Si pone dunque il problema tutto italiano dei fondi che sono insufficienti per la manutenzione ordinaria, ma che si rendono poi disponibili, moltiplicati esponenzialmemte, per l’emergenza. “Di fronte all’emergenza lo Stato non si sottrae a quanto deve fare – sottolinea Casciu -. La quotidianità è impegnativa perchè la dimensione del patrimonio dei beni culturali nazionali è immensa, e viviamo in tempi non facili per l’economia italiana. Come Polo museale di Firenze esistiamo da due anni e mezzo e abbiamo ereditato la gestione di edifici che avevano diversi problemi e richiedevano già in passato interventi. Le cifre per la manutenzione ordinaria sono variabili di anno in anno, parliamo di centinaia di migliaia di euro: possono sembrare una somma ingente, ma a fronte di 44 siti ed esigenze infinite, si tratta di cifre modeste”.

L’intervista integrale a Stefano Casciu andrà in onda questa sera su Tv Prato, alle 21,20 nello speciale di Intorno alle Nove dedicato al crollo delle mura della villa medicea. 

D.Z.

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