Si amplia il progetto Melt2 per l’inclusione lavorativa dei soggetti svantaggiati sia stranieri che italiani


Il progetto Melt per l’integrazione lavorativa dei cittadini stranieri si avvia verso una sperimentazione a livello regionale. Se ne è parlato al Polo Universitario pratese, dove è stata presentata la fase di potenziamento del percorso – Melt 2, per l’appunto – realizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con i soggetti partner comune di Prato, Società della Salute di Pisa e Comune di Firenze. Su Prato, in particolare, sono la cooperativa Arkè e l’Arci ad occuparsene. Nei tre territori coinvolti fino ad ora (Pisa, Prato e Firenze) sono stati attivati complessivamente 572 percorsi personalizzati a favore di cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti sul territorio regionale, vulnerabili o in condizione di disagio occupazionale: il 96% di questi percorsi è stato completato con successo. Un servizio di cui tutti, però, da ora in poi potranno beneficiare, stranieri e non: a Prato ci si potrà rivolgere allo sportello dei Servizi sociali in via Roma 101. “E’ un modo di lavorare insieme tra servizi sociali, per il lavoro e servizi per le persone straniere – spiega Alessandro Salvi, dirigente del settore Innovazione Sociale della Regione Toscana -. Diventa un investimento importante per tutti i cittadini, perchè è un accompagnamento al lavoro di soggetti svantaggiati, individuati grazie ai Servizi sociali, non necessariamente stranieri”.

Un tema quanto mai attuale, quello dell’integrazione lavorativa degli stranieri. Il recente decreto Minniti si pronuncia infatti anche sulla possibilità di inserimento, per i richiedenti asilo, nell’ambito dei lavori socialmente utili. “A Prato abbiamo rinnovato il protocollo con il terzo settore che dà la possibilità ai richiedenti asilo di intraprendere delle attività socialmente utili. Il decreto Minniti amplia questa possibilità, che fino ad oggi ha potuto riguardare solo un numero ristretto di persone”, afferma il vicesindaco di Prato Simone Faggi. Vicesindaco Faggi che, in margine al convegno al Pin, si è espresso anche sulla protesta montata ieri da alcuni profughi per l’assenza del segnale Wi-fi nella struttura di via Roma in cui sono ospitati: “Quello che è avvenuto non è giustificabile da nessun punto di vista. Se si è trasceso, come sembra, dai regolamenti, chiederemo alla Prefettura la revoca delle misure di accoglienza”.

LS

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