12 Aprile 2017

BpVi e Veneto Banca, previsti 2500 esuberi. La Cgil: “No a licenziamenti e ricapitalizzazione in tempi rapidi”


 

Cosi ieri il consigliere delegato della Banca Popolare di Vicenza Fabrizio Viola, nel presentare i risultati dell’offerta transattiva, si rivolgeva a dipendenti e sindacati in vista dei prossimi passi del salvataggio della banca vicentina e di Veneto Banca, destinate alla fusione.
Intervento dello stato nel capitale della nuova banca con circa 5 miliardi di euro, cartolarizzazione dei crediti deteriorati, ma anche i tagli previsti nel piano industriale sono i punti al vaglio di Governo, Bce e direzione generale concorrenza della commissione europea.
La Fisac Cgil, in un’assemblea pubblica organizzata oggi alla Camera di Commercio a cui ha partecipato il segretario nazionale Agostino Megale, chiede che si faccia presto: i 600 milioni previsti nel fondo per gli esuberi volontari dal Governo Renzi sono disponibili per il 2017, così come i 20 miliardi stanziati nel decreto salvabanche per le ricapitalizzazioni precauzionali. Misure indispensabili per attutire il colpo occupazionale. Per Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono previsti 2.500 esuberi sugli 11.600 dipendenti. La Cgil, che manifesterà il 28 aprile all’assemblea dei soci della Banca Popolare di Vicenza, chiede che di evitare tagli più pesanti e di gestire la crisi senza ricorrere ai licenziamenti collettivi. Altrimenti è pronta allo sciopero e a manifestare a Bruxelles davanti al Parlamento europeo.

Sotto l’intervista ad Agostino Megale, segretario nazionale Fisac Cgil

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Cristina
Cristina
7 anni fa

Prima di tutto mandare via i dirigenti e pretendere che restituiscano ciò che hanno prestato ai soliti amici perché
i soldi in banca non sono loro ma di coloro che li depositano
In Italia non si è ancora visto alcun alto dirigente messo in galera.. è l’ora di cominciare
… vedrete poi che saranno più attenti e corretti