19 Aprile 2017

Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, in tre anni erogati oltre 5 milioni per sociale, scuola e cultura. Nuovo accordo con BpVi per il territorio FOTO


Ammontano a oltre 5 milioni di euro i contributi erogati, tra il 2014 e il 2016, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato a favore di progetti che insistono sul territorio pratese. Finanziamenti (oltre 2 milioni di euro nel 2014, quasi 2 milioni nel 2015 e 1 milione e 300mila euro nel 2016) che hanno permesso di dare risposte importanti alla città nei settori dell’istruzione e della formazione, ma anche nel settore dell’arte e dei beni culturali e nel ramo del sociale.

Si avvicina infatti la fine del mandato per gli attuali organi della Fondazione pratese, che scadranno entro la fine di questo mese, con l’approvazione del bilancio. Domani, giovedì 20 aprile (alle 18 al Palazzo delle Professioni), si terrà l’Assemblea dei soci che nominerà i 7 membri del Consiglio di Indirizzo, a cui si uniranno poi i 7 soggetti scelti dagli Enti per dar vita al nuovo Cda. La Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, presieduta attualmente da Fabia Romagnoli, ha voluto quindi ripercorrere gli anni di attività, condotta dall’ottobre 2013 ma gestita, in termini di erogazioni, dal 2014 al 2016.

“Sono stati anni intensi. L’inizio del mandato non è stato facile ma poi, nel tempo, si è creata una squadra di lavoro ben composta che ha operato sempre per il bene della città e nell’interesse della collettività – ha sottolineato la presidente Fabia Romagnoli -. Il confronto è stato serrato ma proficuo e ha permesso alla Fondazione di realizzare un profondo rinnovamento interno, all’insegna della semplificazione e della trasparenza. Sono disposta, per tutti questi motivi, a ricandidarmi e lo stesso, hanno dichiarato, faranno gli altri sei membri del Consiglio di Indirizzo, di nomina assembleare, uscenti, che in questi anni hanno lavorato al mio fianco con serietà e dedizione. Credo che questa sia la dimostrazione tangibile dello spirito di collaborazione che ci ha guidato in tutto questo tempo, a volte non facile”.

EROGAZIONI. Sono state diverse le realtà che hanno potuto contare su questo prezioso supporto economico: dal PIN al Museo del Tessuto, dalla Fondazione Teatro Metastasio all’Associazione Rondine Cittadella della Pace, dall’Emporio della Solidarietà al Fondo Santo Stefano per il microcredito, solo per citarne alcune. Consistenti anche le erogazioni a sostegno dell’arte e del restauro di beni culturali di inestimabile valore, come la Biblioteca Roncioniana, il campanile della Cattedrale di Santo Stefano o il Pulpito di Donatello (per le singole cifre vedi scheda “approfondimento”).

HOUSING SOCIALE E POVERTA’ EDUCATIVA MINORILE. Ma la Fondazione si è dimostrata sensibile anche rispetto ai temi del disagio abitativo e del contrasto alla povertà educativa minorile. Nel primo caso, la Fondazione ha scelto di sottoscrivere quote del Fondo Housing Toscano con un investimento pari a 2 milioni di euro che, grazie all’effetto leva della Cassa Depositi e Prestiti, genererà sul territorio pratese interventi per oltre 6 milioni: con questa cifra saranno costruiti 60 appartamenti ad affitto agevolato per soggetti in difficoltà economica (l’area su cui sorgeranno è ancora in fase di definizione). Sul fronte dell’aiuto ai bambini (0-6 anni) e agli adolescenti (11-17 anni), invece, la Fondazione ha aderito al progetto nazionale promosso dall’Acri (l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio) e dal Governo, impegnando 260mila euro per finanziare progetti di contrasto all’abbandono scolastico e di aiuto alle famiglie di origine, in modo da garantire ai bimbi adeguati strumenti di formazione.

TRASPARENZA. Gli anni di mandato della presidente Romagnoli hanno poi visto la Fondazione impegnata nel garantire massima trasparenza alle procedure interne, con una ristrutturazione in linea con quanto stabilito a livello nazionale. Lo Statuto è stato revisionato e sono stati approvati tre nuovi Regolamenti, più chiari, che disciplinano la governance della Fondazione, i termini per la gestione del patrimonio e la parte relativa alle erogazioni e ai criteri per accedervi.

OFFERTA DI TRANSAZIONE BPVI. Il percorso della Fondazione, negli ultimi anni, si è intrecciato inevitabilmente alle delicate vicende che hanno riguardato la Banca Popolare di Vicenza: la svalutazione delle azioni della banca ha generato una perdita di valore di quasi 21 milioni e mezzo di euro. Numeri importanti che comunque non hanno avuto impatti diretti sul conto economico, consentendo di mantenere intatta la capacità erogativa della Fondazione che, ad oggi, può contare su una riserva plusvalenze pari a 25 milioni di euro, elemento che ha mitigato gli effetti del crollo delle quote della BpVi. La Fondazione, come già reso noto, ha deciso di accettare l’offerta di transazione della Popolare di Vicenza e riceverà una somma pari a 3 milioni e 96mila euro come formula di ristoro. La Fondazione manterrà inoltre, come previsto dall’offerta transattiva, la proprietà delle azioni della banca.

GALLERIA DEGLI ALBERTI. La Fondazione ha contribuito, col proprio lavoro, a chiudere l’operazione con la Popolare di Vicenza che consentirà di riportare a Prato le opere della Galleria degli Alberti, di proprietà dell’istituto vicentino: capolavori storici che potranno tornare nella disponibilità della città e che saranno valorizzati attraverso mostre e iniziative culturali di richiamo internazionale. La Fondazione aveva già sollecitato il vecchio management della banca e con l’ingresso dei nuovi vertici, grazie a una richiesta formale sottoscritta con il sindaco di Prato Matteo Biffoni, è stato possibile in pochi mesi arrivare all’intesa.

UN IMPEGNO PER IL FUTURO: ACCORDO FONDAZIONE-BPVI. La Fondazione guarda al futuro di Prato e lo fa, in parte, con la stessa Banca Popolare di Vicenza. I due soggetti hanno sottoscritto un nuovo protocollo che prevede una stretta collaborazione tra le due parti per la realizzazione di iniziative e interventi a beneficio della città. Sarà quindi costituito un organo di consultazione comune tra Banca e Fondazione per individuare, per i prossimi anni, le più opportune azioni sinergiche a sostegno di Prato e delle zone limitrofe, una delle aree più significative per l’istituto di credito, anche in termini di sviluppo commerciale. E’ prevista per il 2017 l’erogazione di un contributo alla Fondazione il cui importo sarà definito nei prossimi mesi.

“Non potevamo chiedere condizioni migliori riguardo all’indennizzo per cui abbiamo scelto di aggiungere un ulteriore tassello all’operazione con la Popolare di Vicenza, un elemento che avesse ricadute positive per la città – ha ripetuto Fabia Romagnoli -. Questo accordo ci consente di partecipare al progetto di rilancio della banca ma allo stesso tempo ci permette di portare valore aggiunto sul nostro territorio, attraverso iniziative che saranno concordate di volta in volta. E’ un protocollo che impegna l’istituto di credito anche in un’ottica di medio e lungo periodo, in un momento in cui la stessa banca necessita di recuperare fiducia da parte dei propri soci”.

“Saremo al fianco della Fondazione per gli interventi sul territorio pratese – ha ribadito Luca Reverberi, direttore Community Banking di Banca Popolare di Vicenza ‎-. Siamo contenti di aver sottoscritto questo nuovo accordo con la Fondazione, anche nell’ottica del recupero del rapporto della banca con la città”.

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