28 Aprile 2017

Nuove frontiere dell’illegalità: scoperta confezione “fantasma” a San Paolo FOTO


L’illegalità economica nel distretto delle confezioni cinesi fa segnare una nuova frontiera: dopo le aziende “apri e chiudi” intestate a prestanome, i capannoni dormitorio e gli appartamenti-alveare dove far alloggiare gli operai, stamani la squadra interforze si è trovata di fronte ad un caso di “ditta fantasma”, come da tempo non accadeva. In un magazzino di San Paolo di proprietà di cittadini italiani, ieri pomeriggio gli agenti hanno scoperto un laboratorio con tre operai cinesi intenti a lavorare e 15 postazioni di taglia e cuci. Nell’immobile, posto sotto sequestro penale, erano presenti anche abusi edilizi e dormitori di fortuna. Rimossa inoltre una bombola di gas.
La presenza di ditte fantasma, che non risultano iscritte alla Camera di Commercio e completamente sconosciute al fisco, era stata accertata alcuni anni fa. L’emergere di un nuovo caso potrebbe essere un campanello di allarme per le forze dell’ordine: i controlli della squadra interforze e degli ispettori regionali, che in due anni e mezzo hanno verificato tutte le aziende cinesi del distretto e si propongono di orientare le prossime ispezioni proprio alle nuove imprese, se da una parte hanno avvicinato all’emersione alla legalità tantissime confezioni, dall’altra potrebbero aver innescato strategie di elusione particolarmente aggressive, come le ditte fantasma.

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