26 Aprile 2017

Operaio folgorato sull’A1 a Calenzano, dodici indagati per omicidio colposo


Dodici indagati per la morte di Maurizio Benassi, l’operaio di 48 anni rimasto folgorato il 27 agosto 2014 nel cantiere per la realizzazione della terza corsia dell’A1 in località Carraia, a Calenzano, pochi chilometri oltre i confini del Comune di Prato.
L’uomo, dipendente di una ditta che eseguiva i lavori in subappalto, si trovava sul pianale del camion per movimentare un tubo in calcestruzzo che doveva essere sollevato da una gru, guidata dall’operaio di un’altra ditta. Nelle manovre preliminari all’aggancio del carico, quest’ultimo ha alzato il braccio della gru al di sopra di una linea di media tensione dell’Enel che correva in diagonale all’area di cantiere, a circa 12 metri e mezzo di altezza rispetto al pianale del camion. Le funi di sollevamento della gru andarono ad urtare i cavi dell’elettricità e al momento in cui Benassi toccò il gancio metallico per fissare il carico fu investito da una scarica fino a 15 mila volt e morì sul colpo.
Con l’accusa di omicidio colposo e violazione delle norme antinfortunistiche la Procura di Prato ha indagato 12 persone, dipendenti e responsabili di Autostrade per l’Italia e delle due ditte che stavano eseguendo in appalto i lavori. Nel corso dell’udienza preliminare di oggi, davanti al giudice Pallini, i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Mauro Cini, Davide Pucci e Stefano Belli, hanno chiesto la revoca dell’ammissione a parte civile, dopo aver ricevuto un risarcimento dall’assicurazione delle società coinvolte. L’Inail, che a titolo di indennizzo ha versato alla famiglia circa 400 mila euro, ha chiesto l’autorizzazione alla citazione delle società coinvolte quali responsabili civili. Nella prossima udienza ci saranno la discussione del pubblico ministero Egidio Celano, dell’avvocato dell’Inail Giuseppe Quartararo quale parte civile e le eventuali richieste di riti alternativi.

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