4 Aprile 2017

Poste, scattano lo sciopero dello straordinario e il presidio in piazza contro il recapito a giorni alterni e la privatizzazione


Un presidio in piazza del Comune e uno sciopero dello straordinario fino al 12 aprile per dire no alla privatizzazione di Poste Italiane e alla sperimentazione del recapito a zone alterne. Il sindacato dei lavoratori delle Poste della Cisl e della Cgil manifesta contro l’affidamento a privati di quel 35% di capitale di Poste italiane che è ancora in mano allo Stato. Un processo che, dicono i sindacati, sarebbe un fattore di accelerazione della chiusura dei piccoli uffici sul territorio nonché un rischio per i piccoli e medi risparmiatori che si sono affidati alle Poste. “Con l’ultima tranche di privatizzazione di Poste Italiane – spiega Sandro Vigiani, segretario generale Cisl Slp di Prato e Firenze – il rischio è di riproporre in forma aggravata ciò che è successo due anni fa, ovvero la chiusura di ulteriori uffici postali. Si parla, poi, di capitali stranieri, cinesi nella fattispecie:  da sempre Poste Italiane è un serbatoio di risparmi per il cittadino medio, con la privatizzazione può succedere ciò che è successo con Banca Etruria e altre banche. Se Poste diventasse una banca vera e propria, i suoi prodotti sarebbero inevitabilmente sottoposti ai rischi e alle dinamiche della speculazione finanziaria”.

Un altro problema è rappresentato dalla sperimentazione partita un anno fa a Prato e Arezzo del “recapito a zone alterne”. Ogni area è stata divisa in due microzone che vengono servite a giorni alterni: un nuovo modello di consegna della corrispondenza che ha portato al taglio di 30 operatori sulla provincia di Prato, ma non ad un reale risparmio per l’azienda, sostengono i sindacati, dato che quegli stessi 30 postini in esubero sono comunque rimasti a supporto degli altri 90 portalettere pratesi. E il rischio di vedersi recapitare in ritardo lettere e bollette è dietro l’angolo: le cosiddette “microzone”, infatti, sono comunque troppo ampie e costringono gli operatori incaricati a recuperare il lavoro i giorni successivi, generando sovrapposizioni e ritardi nelle altre microzone. “I disagi che si sono creati per i portalettere nello smaltire il flusso della corrispondenza nelle varie aree è enorme: siamo in piazza a chiedere che questa sperimentazione, dal 1 giugno 2016 attiva a Prato e Arezzo, non venga estesa a tutta la Toscana entro la fine del 2017 (in Italia ad oggi circa il 30% delle province sta sperimentando questo sistema NdR)”, afferma Gianluca Balli, segretario Slc Cgil di Prato e Pistoia.

Il sindaco Biffoni questa mattina ha incontrato i manifestanti, promettendo loro di portare la questione all’attenzione di Anci Toscana.

LS

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