27 Aprile 2017

Pratiche commerciali scorrette, Estra condannata a pagare mezzo milione di euro: i 5 Stelle interrogano il sindaco


Estra Energie Srl e Estra Elettricità Spa stangate dall’Antitrust che ha inflitto alle due società del gruppo Estra tre multe per un importo complessivo di mezzo milione di euro, per pratiche commerciali scorrette. Il provvedimento dell’Autorità garante per la concorrenza e del mercato risale a tre mesi fa, ma è emerso adesso per la presa di posizione del Movimento 5 Stelle che su questo argomento ha presentato una interrogazione al sindaco.

Il procedimento dell’Antitrust, che nel corso dell’istruttoria ha chiesto pareri anche ad AgCom e Autorità per l’energia elettrica e il gas e ha valutato le memorie difensive di Estra, è scaturito dalle segnalazioni di altri operatori del mercato e ha coinvolto anche numerosi casi portati alla luce dalle associazioni di consumatori.
Ad Estra sono contestate varie infrazioni al Codice del Consumo: le società, avvalendosi di agenti esterni porta a porta e agenzie di vendita via telefono, hanno concluso contratti non richiesti e attivato forniture non richieste di energia elettrica e gas in assenza di una manifestazione di volontà, oppure con un consenso viziato da difetti di comunicazione; hanno ostacolato l’esercizio di ripensamento dei consumatori; non hanno predisposto adeguati sistemi di controlli, verifiche e sanzioni nei confronti degli agenti, tali da scoraggiare abusi.
Nel valutare l’entità della sanzione l’Antitrust ha tenuto conto dell’ “ampia diffusione delle pratiche, particolarmente gravi, essendo state poste in essere attraverso la contrattualizzazione di più reti di vendita agenziale e con modalità particolarmente insidiose”. Alcune pratiche scorrette risultano poste in essere da dicembre 2014 fino allo scorso anno, durante il quale, sotto procedimento, Estra è corsa ai ripari prevedendo nuove modalità di contrattualizzazione, ritenute dall’Antitrust “maggiormente idonee a garantire al consumatore una migliore comprensione dell’offerta, nonché un lasso di tempo entro cui poter riflettere sui suoi contenuti, avendo egli la possibilità di leggere il contratto inviatogli – con le modalità da lui prescelte (a mezzo posta ordinaria oppuire elettronica) – dopo il primo contatto telefonico”.

Boom di reclami e ripensamenti

Secondo l’Autority, Estra era pienamente consapevole delle criticità esistenti nella vendita tramite i canali porta a porta e teleselling. Ne è la riprova l’elevato numero di reclami ricevuti per attivazioni non richieste, sia di elettricità che di gas: sono stati più di ottomila nel 2015 (il 5% del totale dei contratti conclusi) e più di 3mila nel primo semestre 2016.
Anche i ripensamenti manifestati dai consumatori sono stati numerosi, pari al 10% del totale dei contratti: oltre 17 mila nel 2015 (di cui il 53,8% accolti), e oltre 9 mila nel primo semestre 2016 (di cui il 75,7% accolti).

Le richieste del Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle di Prato ritiene molto grave quanto accaduto, vista l’importanza dei servizi svolti da Estra, e chiede al sindaco Biffoni se la sanzione ricade sul bilancio di Consiag e provoca in qualche modo l’uso di soldi pubblici. Nell’interrogazione, a firma della consigliera Mariangela Verdolini, si chiede anche come mai l’amministrazione non si sia espressa rispetto ad una sentenza che riguarda un ramo di azienda di una partecipata del Comune di Prato. Infine i pentastellati vogliono sapere quali azioni Consiag, anche rispetto al proprio codice etico, abbia intrapreso a seguito della sentenza dell’Antitrust.

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