17 Aprile 2017

Storia di Theodore, figlio del capo tribù diventato geologo che vuole costruire un pozzo per gli abitanti del Delta del Niger


Il convengo che si è svolto nei giorni scorsi nella sala centro giovani a Montemurlo è il simbolo che l’integrazione sta portando frutti di solidarietà concreti nei luoghi più poveri e sfruttati. Stiamo parlando del Delta del Niger, dove a fine 2016 è stata compiuta una prima missione per costruire un pozzo.

L’iniziativa è promossa da Messaggeri di pace internazionale, una associazione nata nel 2007 a Prato grazie a Theodore Amanfo, un nigeriano venuto in Italia per studiare geologia a Siena, che si occupa di promuovere la pace fra i popoli, in particolar modo gli africani che vivono a Prato e non solo.

Al convegno era presente una rappresentanza del Comune di Montemurlo e il vicesindaco del comune di Prato Simone Faggi, ricordando come occasioni del genere ci rammentino quanto Prato e Montemurlo stiano investendo sulla promozione dell’integrazione culturale, non solo a parole ma anche con i fatti.

 

 

La onlus Messaggeri di pace ha presentato il video della missione, in cui si sente parlare anche in lingua ibu, uno degli idiomi locali. Il riscontro del primo viaggio è assolutamente positivo: gli abitanti del Delta del Niger si sono dimostrati fin da subito entusiasti e ansiosi di partecipare.
La speranza è quella di tornare presto e continuare i lavori: sono intanto stati eseguiti i controlli geologici dal presidente e geologo Theodore Amanfo e sono stati trovati materiali e lavoratori, tutti del luogo.
Alla presentazione erano presenti i ragazzi della scuola media Salvemini-La Pira di Montemurlo ed alcuni si sono presentati insieme agli insegnanti, nonostante giovedì fosse il primo giorno di vacanza, per testimoniare l’interesse vero nei confronti di queste tematiche. Presente anche Giorgio Oliveri, il vicepresidente della Water Right Foundation di Firenze. Quest’ultima associazione emette ogni anno due bandi per progetti su acqua, energia, cibo e salute nei paesi più poveri ed è stato proprio grazie al bando che Messaggeri di pace ha avuto l’occasione del primo viaggio missionario.

La Water Right sposa l’interesse della onlus pratese per la volontà di aiutare le comunità di zone povere a rimanere nel loro paese con un tenore di vita migliore e sostengono al momento vari progetti in diversi paesi del mondo.

 

La storia di Theodore

Theodore Amanfo è un geologo e ha scritto un libro sulla sua terra e le sue tradizioni, «Africa, storia dell’antica Awo-Amamma sul Delta di Niger». Non è uno degli immigrati scappati dalla propria terra a causa della guerra o della fame, ma è arrivato in Italia nel lontano 1981 per studiare. La sua è niente di meno che la famiglia reale della tribù Ibo, che voleva dei figli istruiti. Theodore vinse una borsa di studio e così è arrivato a Roma, dove si è laureato in geologia. In seguito ha trovato vari lavori come mediatore culturale, perché la geologia offriva ancora pochi sbocchi per lui.

Nel 2001 si trasferisce a Prato per ricongiungersi ai fratelli che già abitavano nella nostra città ed è qui che ha fondato l’associazione «Messaggeri di pace internazionale», che oggi è un’ente onlus. Si occupa dell’integrazione degli immigrati in Italia con varie iniziative come corsi di formazione linguistica e un progetto di cooperazione internazionale. L’anno scorso infatti l’associazione ha vinto il bando indetto dalla «Water right fondation onlus Firenze» per costruire un pozzo in Nigeria.
Dal dicembre 2016 al gennaio 2017 Theodore è stato sul Delta di Niger per verificare le condizioni del terreno dove sarà poi costruito un pozzo per le comunità del luogo ed ha avuto anche la possibilità di riabbracciare i cari che sono rimasti in Africa. Nel libro stesso che ha scritto emerge il suo attaccamento all’Africa ed in particolar modo al Delta di Niger, una zona tanto ricca di risorse minerali e naturali quanto sfruttata dalle grandi multinazionali. Nel libro ripercorre la storia del popolo degli Awa-Amamma e della sua tribù che si è evoluta nel tempo capendo l’importanza di una buona istruzione per le nuove generazioni. Il tono di Theodore Amanfo è sereno quando parla, è chiara la sua consapevolezza del fatto che le cose non potrebbero andare diversamente.

«La globalizzazione – dice Theodore – ha anche degli aspetti positivi e va seguita perchè fa parte del nostro tempo. È un processo inarrestabile, ma occorre al tempo stesso riscoprire il passato per portalo con sé nel presente». Il geologo ama molto anche Prato, la città che lo ha accolto, gli ha dato la possibilità di andare in missione in Nigeria, dove confida di tornare, e spera di contribuire attivamente alla tutela della città. Anche con la sua associazione punta a creare un rapporto di fratellanza fra immigrati e italiani che si sentono parte della stessa comunità.

 

Caterina Cocchi

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments