Per cercare di far luce sulla vicenda Creaf, il presidente della commissione consiliare controllo e garanzia, Giorgio Silli, ha invitato in audizione nelle ultime settimane tutte le categorie economiche, i sindacati e le professioni.
Hanno risposto alla convocazione Confindustria, Confartigianato e Camera di Commercio. Non hanno risposto all’invito i sindacati ed il palazzo delle professioni.
“Dalle audizioni emerge che nessuna delle categorie ha voluto partecipare sin dall’inizio all’operazione Creaf nella sua interezza, ossia abbracciando anche la volontà di acquistare l’ex lanificio Marino Olmi di via Galcianese come proposto dalla provincia di Prato all’inizio della storia Creaf – fa sapere Silli – Alla Camera di Commercio fu chiesto di partecipare al Creaf stesso con una percentuale ma essa declinò, mettendosi però a disposizione per finanziare non ben specificati ‘’progetti di ricerca’’ – prosegue la relazione di Silli. “Confartigianato ci ha riportato di come negli ultimi tempi si stesse cercando di locare gli immobili, vuoti da anni, di Creaf e di come la provincia di Prato avesse più volte preso contatto con la direzione; niente di tutto questo però ha avuto seguito.
Confindustria ha dichiarato senza mezzi termini di essere sempre stata contraria, fin dall’inizio, ad un centro di ricerca di questo tipo”.
La commissione continuerà ad approfondire l’argomento e procederà con la convocazione dei sindaci e dei presidenti della provincia che si sono succeduti dal 2005 anno di costituzione del Creaf fino alla data del suo fallimento.
“Del resto – conclude il presidente Silli – la commissione sta cercando legittimamente di fare luce su una partecipata dichiarata fallita dal tribunale di Prato con più di 20 milioni di debiti e non può esimersi dall’approfondire, con i diretti interessati, quanto accaduto in più di un decennio”.
