Omicidio Lo Cascio, il vescovo Agostinelli ha celebrato messa nel trigesimo della morte. «Non possiamo rimanere indifferenti. La città deve essere accogliente ma nella sicurezza»


Il vescovo di Prato Franco Agostinelli ha presieduto questo pomeriggio una messa nel trigesimo della morte di Leonardo Lo Cascio, il portiere di notte ucciso davanti ai giardini del Tribunale lo scorso 30 marzo.
Alla funzione, celebrata nella pieve di Santa Maria a Colonica, erano presenti la madre e il fratello di Lo Cascio.

«Siamo qui affinché il Signore apra le porte della Misericordia al nostro fratello Leonardo», ha detto mons. Agostinelli all’inizio della celebrazione, a cui hanno partecipato un buon numero di parrocchiani.

«Leggendo le cronache di quei giorni – ha affermato il Vescovo nella sua omelia – più volte mi sono chiesto: com’è possibile che la vita umana possa essere vilipesa per così poco? Ma a pensarci bene non possiamo stupirci troppo. Quando l’animo umano si sottrae a Dio, quando viene meno l’attenzione all’altro, l’uomo diventa estraneo, anzi, nemico di un altro uomo».

 

 

Monsignor Agostinelli ha sottolineato come il tragico episodio della morte di Lo Cascio «non debba lasciarci indifferenti». «Prato – ha aggiunto – non può essere una città pericolosa, deve essere una città accogliente, dove tutti hanno spazio, ma nella sicurezza».

La messa è stata concelebrata dal parroco don Romano Faldi e dall’assistente diocesano degli scout Agesci don Maurizio Corradini, movimento nel quale Leonardo Lo Cascio ha fatto parte in gioventù.

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