31 Maggio 2017

Processo swap: il Comune non fu truffato, assolto il funzionario di Dexia Crediop VIDEO


Non fu una truffa aggravata ai danni del Comune la vicenda degli swap, i famigerati contratti derivati sottoscritti nel 2002, rinegoziati sei volte, fino al 2006, con l’avvallo delle giunte Mattei e Romagnoli, e rivelatisi un bagno di sangue per le casse dell’ente. Oggi, al termine di un processo durato 4 anni, il giudice Jacqueline Magi ha assolto perchè il fatto non sussiste Riccardo Sommavilla (nella foto, al centro), funzionario di Banca Dexia Crediop, per il quale il sostituto procuratore Antonio Sangermano aveva chiesto una condanna a un anno e otto mesi di reclusione, oltre ad una maxi-sanzione da 5 milioni di euro per la Banca.
Il Tribunale di Prato ha invece accolto la tesi della difesa, sostenuta dagli avvocati Massimiliano Danusso e Luigi Panella, e ha trasmesso gli atti alla Procura per approfondire la posizione di Graziella De Castelli ragioniera capo del Comune di Prato fino al 2007, in ordine al possibile reato di falsa testimonianza o ad altri fatti emersi nel corso del processo. La funzionaria, attualmente alla Corte dei Conti, sentita come testimone nel corso del processo aveva riferito di non aver avuto confidenza con strumenti finanziari complessi.

Sotto l’intervista all’avvocato Massimiliano Danusso, che dice: “Il derivato sottoscritto dal Comune di Prato era molto semplice”.


La sentenza sarà depositata entro 90 giorni ed entro l’estate è atteso anche il pronunciamento di appello presso la Corte di Londra sul procedimento civile intentato da Dexia Crediop contro la decisione della giunta Cenni di interrompere i contratti derivati. In primo grado i giudici inglesi hanno dato ragione al Comune, che in caso di pronuncia avversa in appello sarebbe costretto a pagare oltre 10 milioni di euro, più interessi e spese legali.
I derivati, che avrebbero dovuto portare benefici riducendo i rischi dei tassi di interesse connessi ai finanziamenti a tasso variabile, si sono nel tempo rivelati dei veri e propri boomerang per le casse del Comune, a causa del crollo dei tassi di interesse, con un aggravio di quasi 1,8 milioni all’anno in più e un contratto ventennale fino al 2026, sospeso dalla giunta Cenni come forma di autotutela nel 2011.

L’avvocato Luigi Panella spiega i motivi che hanno spinto il Comune di Prato a sottoscrivere i derivati: “Se i tassi di mercato fossero saliti, anzichè scendere, avrebbero fatto un monumento al dottor Sommavilla”.

All’udienza era presente anche Mario Tognocchi, presidente dell’Associazione Scaricare Tutto Tutti che è stata ammessa a parte civile nel processo, assieme al Comune di Prato.

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